Berruto (Pd): "Lo sport può essere una chiave per la cittadinanza"
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Berruto (Pd): "Lo sport può essere una chiave per la cittadinanza"

Così il deputato Pd Mauro Berruto, ex ct dell'Italvolley maschile, su cittadinanza e ius soli sportivo.

Berruto (Pd): "Lo sport può essere una chiave per la cittadinanza"
Mauro Berruto
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15 Agosto 2024 - 20.13


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Era abbastanza prevedibile che con le Olimpiadi e prima ancora con gli Europei la questione avrebbe avuto un risalto importante. Al momento noi abbiamo già depositato una mozione che doveva andare in aula a luglio, ma è slittata».

Così il deputato Pd Mauro Berruto, ex ct dell’Italvolley maschile, su cittadinanza e ius soli sportivo.

«Poi – aggiunge – c’è una proposta di legge. Tra i punti della mozione c’è un focus sullo sport, e anche nella proposta di legge ci sono tre condizioni, ognuna delle quali basterebbe per avere la cittadinanza: nel campo sportivo, la premessa è che tu sia un atleta di interesse nazionale. A quel punto hai diritto alla cittadinanza se hai concluso un ciclo di cinque anni scolastici nel nostro paese; oppure se hai il doppio ius soli, ovvero se sei nato in Italia da almeno un genitore nato in Italia. La terza possibilità è essere figlio di almeno uno dei genitori regolarmente in Italia da più di un anno. Se rientri in uno di questi tre casi, puoi chiedere il passaporto italiano prima di avere 18 anni».

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«È chiaro che l’accesso a un diritto non può essere basato su un talento sportivo – spiega ancora -. Però proprio i fatti di questi giorni dimostrano che lo sport può essere una chiave per aprire una porta chiusa. Tra l’altro questa discussione è anche interna alla maggioranza».

A Berruto viene ricordato di aver allenato giocatori come Zaytsev, Baranowicz, Lasko e Travica e nessuno protestava: «Perché è una questione di colore della pelle. Sentire dire o leggere che le nostre azzurre sono africane mette i brividi. Ho una stima assoluta per Velasco, ma se dobbiamo parlare di integrazione, paradossalmente il meno italiano di quel gruppo che ha vinto l’oro è lui…

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