Non era esattamente il promo pensiero di molti coreani ma va bene così: la Corea del Sud ha revocato il divieto di importare le bambole gonfiabili, ponendo fine ad anni di dibattito su quanto il governo possa interferire nella vita privata.
Sebbene non siano illegali, dal 2018, centinaia e forse migliaia di esemplari sono stati sequestrati alla dogana. I funzionari, infatti, ne bloccavano l’importazione per via di una legge che limita i beni che sono visti come dannosi per le tradizioni e la morale pubblica.
Gli importatori si sono lamentati e hanno portato il caso davanti ai tribunali, la maggior parte dei quali ha dato loro ragione e ha ordinato alla dogana di restituire le bambole gonfiabili, affermando che sono utilizzate per uso personale e non ledono la dignità umana. Nel 2019, la Corte Suprema ha confermato una decisione secondo cui le bambole del sesso rientrano nella stessa categoria della pornografia, che è strettamente regolamentata, ma legale.
Ora, la dogana sudcoreana ha annunciato in un comunicato di aver iniziato ad applicare una linea guida rivista per l’importazione di bambole sessuali per adulti a grandezza naturale. Spiega di aver esaminato le recenti sentenze dei tribunali e i pareri delle agenzie governative competenti, tra cui il ministero dell’Uguaglianza di Genere e della Famiglia. Il servizio doganale ha precisato che continuerà a vietare l’importazione di bambole sessuali con sembianze di bambini o di persone specifiche, sottolineando che anche altri Paesi, come gli Stati Uniti, l’Australia e il Regno Unito, vietano le bambole sessuali di questo tipo.