Si è concluso il 43esimo viaggio apostolico di Papa Francesco in Mongolia, il primo di un Pontefice nel Paese asiatico, dove ha incontrato la piccola comunità cattolica della capitale di Ulaanbaatar. Nel viaggio di dieci ore che lo ha riportato a casa, come di consueto il Santo Padre si è fermato per parlare con i giornalisti che lo hanno accompagnato. Un’occasione per chiarire le parole pronunciate a braccio alcuni giorni fa in occasione della Giornata della gioventù a San Pietroburgo in merito alla `Grande Russia´. Parole che hanno fatto infuriare gli ucraini e ricevuto il plauso di Mosca.
«Quello che ho detto ai giovani russi – ha spiegato il Pontefice – è di farsi carico della propria eredità, di prendere la propria eredità, che vuol dire non comprarla altrove. Prendersi la propria eredità. E quale eredità ha dato la grande Russia: la cultura russa è di una bellezza, di una profondità molto grande. E non va cancellata per problemi politici».
L’imperialismo? «Io non pensavo all’imperialismo quando ho detto quello, ho parlato della cultura, e la trasmissione della cultura mai è imperiale, mai. E’ sempre dialogare, e parlavo di questo. È vero che ci sono degli imperialismi che vogliono imporre la loro ideologia. Mi fermo qui: quando la cultura viene distillata e trasformata in ideologia, questo è il veleno», ha ribadito Bergoglio. «Si usa la cultura, ma distillata in ideologia. Bisogna distinguere quando è la cultura di un popolo e quando sono le ideologie che sorgono poi per qualche filosofo, qualche politico di quel popolo. E questo lo dico per tutti, anche per la Chiesa», ha sottolineato.
E in merito al viaggio a Pechino del cardinale Matteo Zuppi e alla missione in Ucraina, il Pontefice ribadisce: «La missione del cardinale Zuppi è una missione di pace che io ho assegnato. E lui ha fatto un piano che prevedeva di visitare Mosca, Kyiv, Stati Uniti e anche Pechino». Il presidente della Cei «è un uomo di grande dialogo e di visione universale», ha sottolineato il Santo Padre. «Lui ha nella sua storia l’esperienza del lavoro fatto in Mozambico nella ricerca della pace e per questo ho inviato lui». E la missione in Ucraina? «Va avanti».
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