“Bisogna prendersi cura degli altri, con gentilezza”, è il messaggio che Papa Francesco ha lanciato all’Angelus della vigilia di Natale.
“Il modo di fare di Dio” è di agire sempre “come amore gentile che abbraccia, feconda e custodisce, senza fare violenza, senza ferire la libertà”, ha detto. E questa “gentilezza di Dio”, ha sottolineato, “è qualcosa che, in un certo modo, possiamo sperimentare anche tra di noi, ad esempio quando tra amici, fidanzati, sposi, genitori e figli, si è delicati, si è rispettosi, prendendosi cura degli altri con gentilezza”.
Per il Pontefice “Dio ama così e chiama anche noi a fare lo stesso: accogliendo, proteggendo e rispettando gli altri”. “Pensare a tutti, pensare a chi è emarginato, a chi in questi giorni è lontano dalla gioia del Natale: pensare a tutti con la gentilezza di Dio”, ha aggiunto Francesco. “Chiediamoci allora, alla vigilia di Natale – ha quindi esortato -: desidero lasciarmi avvolgere dall’ombra dello Spirito, dalla dolcezza e dalla mitezza di Dio, facendogli posto nel cuore, accostandomi al suo perdono, all’Eucaristia? E poi: per quali persone sole e bisognose potrei essere ombra che ristora, amicizia che consola?”.
“In questi giorni ci riuniremo nelle chiese, nelle case e per le strade, troveremo parenti e amici che magari non vedevamo da tempo, forse sentiremo di qualcuno che, invece, trascorre le feste da solo. Sono tutte occasioni buone per prenderci cura in modo delicato e discreto: ascoltando, accompagnando, visitando, facendoci anche noi per gli altri l’ombra dell’Altissimo’”.
Ha detto Papa Francesco parlando in piazza San Pietro. Il Santo Padre ha poi aggiunto: “Chiediamoci allora, alla vigilia di Natale: desidero lasciarmi avvolgere dall’ombra dello Spirito, dalla dolcezza e dalla mitezza di Dio, facendogli posto nel cuore, accostandomi al suo perdono, all’Eucaristia? E poi: per quali persone sole e bisognose potrei essere ombra che ristora, amicizia che consola? Maria ci aiuti ad essere aperti e accoglienti verso la presenza di Dio, che con mitezza viene a salvarci”.
“Non confondiamo la festa con il consumismo”
“Auguro a tutti voi una vigilia di Natale nella preghiera, nel calore degli affetti e nella sobrietà. Permettetemi una raccomandazione: non confondiamo la festa con il consumismo”. Ha sottolineato papa Francesco all’Angelus. “Si può, e come cristiani si deve, festeggiare in semplicità, senza sprechi e condividendo con chi manca del necessario o chi manca di compagnia”, ha aggiunto il Pontefice.
“Dio è ombra che ristora, protegge con dolcezza e mitezza”
Dio ama facendo ombra, proteggendo dal sole. Papa Francesco prima dell’Angelus nel suo discorso che introduce la preghiera mariana, ricorda che oggi, “nella quarta domenica di Avvento, il Vangelo ci presenta la scena dell’Annunciazione. L’angelo, per spiegare a Maria come concepirà Gesù, le dice: ‘Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra’”. Il Santo Padre spiega: “Fermiamoci proprio su questa immagine, l’ombra. In una terra come quella di Maria, perennemente assolata, una nuvola di passaggio, un albero che resiste alla siccità e offre riparo, una tenda ospitale portano sollievo e protezione. L’ombra è un dono che ristora, e l’angelo descrive proprio cosi’ il modo in cui lo Spirito discende su Maria, il modo di fare di Dio: agisce come amore gentile che abbraccia, feconda e custodisce, senza fare violenza, senza ferire la libertà”.
“Quella dell’ombra che protegge è un’immagine ricorrente nella Bibbia – dice Papa Francesco -. Pensiamo alla nube che accompagna il popolo di Dio nel deserto, oppure alla pianta che con le sue fronde protegge dal sole il profeta Giona, o ancora all’ombra dell’Onnipotente che custodisce chi gli è fedele, di cui parlano i Salmi. L’ombra parla, insomma, della gentilezza di Dio. È come se Lui dicesse, a Maria ma anche a noi oggi: ‘Sono qui per te e mi offro come tuo rifugio e tuo riparo: vieni sotto la mia ombra, stai con me'”.
“Siamo vicini a quanti soffrono per la guerra e la fame”
“Siamo vicini ai nostri fratelli e sorelle che soffrono per la guerra, pensiamo alla Palestina, Israele, l’Ucraina. Pensiamo anche a coloro che soffrono per la miseria, la fame, la schiavitù. Il Dio che ha preso per sè un cuore umano infonda umanità nel cuore degli uomini. E per favore non dimenticatevi di pregare per me”. Ha concluso papa Francesco all’Angelus.
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