Manganelli e ordine: il grande problema di questo governo è la Costituzione
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Manganelli e ordine: il grande problema di questo governo è la Costituzione

Quando la Costituzione è il grande “problema” di un Governo non si tratta di un semplice raffreddore ma di una bronchite che si sta cronicizzando.

Manganelli e ordine: il grande problema di questo governo è la Costituzione
Manifestazioni contro le cariche della polizia a Pisa
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Rocco D'Ambrosio Modifica articolo

27 Febbraio 2024 - 10.43


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L’uso dei manganelli, nella maggior parte dei casi, non è una manifestazione di ordine, ma semplicemente una manifestazione di forza che, fatta salva la legittima difesa, è sempre segno di una cultura politica che ha smesso di ragionare e dialogare, ma crede di “mantenere” l’ordine con manganelli e strumenti simili, cioè con la forza illegittima. Le responsabilità delle forze dell’ordine sono ascrivibili a chi, come singolo o responsabile di forze locali, compie abusi, per cui deve essere perseguito e punito; le responsabilità del Governo, invece, sono da riferirsi alla catena di comando e a quelle culturali.

In ogni Paese democratico che si rispetti il Governo ha il compito di indicare chiaramente linee di intervento ineccepibili dal punto di vista costituzionale ed etico, democratiche e lontane da qualsiasi forma di fascismo o neofascismo, aperte al dialogo, lontani da forme di machismo, attenti a prevenire infiltrazioni di facinorosi nelle manifestazioni pubbliche. Troppo semplice dire è colpa della Polizia o di altre forze preposte. Le forze dell’ordine obbediscono agli ordini e alle strategie adottate dal Governo. 

Il deficit culturale sembra riguardare il rapporto ordine-giustizia. All’interno di ogni istituzione, ordine e giustizia sono strettamente interdipendenti e interconnessi. La prassi politica ha purtroppo fuorviato la ricerca quando ha connotato partiticamente i temi dell’ordine e della giustizia. Per molti, ieri come ancora oggi, la “giustizia è a sinistra, l’ordine a destra”, come ricordava Mounier negli anni Trenta, lamentandosi di questa “verità approssimativa”. La riduzione partitica del tema fa dimenticare completamente come l’ordine realizza il bene nella misura in cui è giusto e, dall’altra parte, è giusto tutto ciò che è secondo un ordine. Alla stessa maniera l’ordine che realizza il male è disordine (Agostino lo chiamerebbe “grande latrocinio”) e la giustizia che non segue un ordine è una falsa giustizia, cioè un’ingiustizia. La sintesi di tutto ciò è nella Costituzione che presenta un ordine, quello democratico repubblicano e si ancora a un’idea forte di giustizia e pone in dialogo e mutuo aiuto i due pilastri etici. 

Ma è proprio la Costituzione il grande “problema” di questo Governo. A volte citata, ma molto spesso maltrattata e tradita: disprezzo e rifiuto dei migranti; occupazione dei mezzi di comunicazione; libertà di espressione compromessa; parlamento mortificato dall’esecutivo; tentativo di spaccare l’Italia, in risorse e servizi, con l’autonomia differenziata; premierato che non corrisponde allo spirito e alla lettera della Costituzione; adesione non piena alle direttive comunitarie europee; scarsa incisività in tema ambientale; ambiguità di giudizio su eventi e culture politiche antidemocratiche (neo fascismi e populismi); mancato rispetto della laicità dello stato; tolleranza verso gruppi eversivi (si pensi a molti settori del tifo calcistico); gestione clientelare e familistica di progetti governativi; scelte economiche neoliberiste e poco solidali, per citare i maggiori. 

Ma quando la Costituzione è il grande “problema” di un Governo non si tratta di un semplice raffreddore ma di una bronchite che si sta cronicizzando.

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