Papa Francesco in Corsica: riflessione sulla religiosità popolare come fede e tradizione nel Mediterraneo
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Papa Francesco in Corsica: riflessione sulla religiosità popolare come fede e tradizione nel Mediterraneo

Nella sua esortazione apostolica Evangelii Gaudium Francesco aveva descritto la pietà popolare come una manifestazione di una «sete di Dio» che è particolarmente percepita dai «semplici e dai poveri»

Papa Francesco in Corsica: riflessione sulla religiosità popolare come fede e tradizione nel Mediterraneo
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padre Antonio Spadaro Modifica articolo

18 Dicembre 2024 - 19.15


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Papa Francesco è andato in Corsica per un convegno organizzato dalla diocesi di Ajaccio sul tema «La religiosità popolare nel Mediterraneo». È un momento storico per la Corsica, che vede per la prima volta un Papa sul suo suolo, ma anche un momento che conferma l’interesse di Francesco per il Mediterraneo, che nel suo Pontificato ha circumnavigato. La tappa precedente è stata Marsiglia. Ma è anche un momento importante di riflessione sulla religiosità popolare intesa come fede di popolo ed esperienza religiosa radicata in una tradizione culturale.

La realtà mediterranea è frutto di interconnessioni e contaminazioni, che sono molto care al Pontefice. Il mare diventa metafora classica della navigazione che nella storia è stata ponte tra culture diverse. Ciò che respinge per principio la teologia dal Mediterraneo è la legittimità della costruzione di muri ideologici e di qualsiasi altro genere. Ecco perché il Papa è ad Ajaccio. Il viaggio in Corsica valorizza la forte portata di simboli, riti e visioni del mondo diffusi tra i popoli del Mediterraneo, spazio privilegiato di contaminazione di fedi e culture diverse: cristianesimo cattolico e ortodosso, islam, ebraismo, in particolare.

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Ed è da Ajaccio che Francesco afferma che sarebbe un grave errore ridurre la religiosità popolare a puro folclore: chiede che sia compresa in profondità, soprattuttonel senso della vita che lascia emergere. Parlando ad alcuni gesuiti una volta il Papa disse: «Ma dov’è che il nostro popolo è stato creativo?». Con alcune deviazioni, sì, ma è stato creativo nella pietà popolare. Uno dei gravi problemi della fede, per Bergoglio, consiste nel fatto che ci mancano immagini potenti per esprimere la fede. Ecco, la pietà popolare è una riserva aurifera di immagini forti e ben innestate nell’immaginario collettivo di un popolo che è ricco e non conformista.

Ricordiamo pure che nella sua esortazione apostolica Evangelii Gaudium Francesco aveva descritto la pietà popolare come una manifestazione di una «sete di Dio» che è particolarmente percepita dai «semplici e dai poveri». E anche questo è davvero importante per Bergoglio: l’espressione popolare della fede è una forma di eroismo e generosità, capace di affrontare le sfide della vita quotidiana con una forza che sorprendee della quale c’è tanto bisogno.

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