Papa Francesco: gesti e simboli di speranza e misericordia che aprono le porte chiuse
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Papa Francesco: gesti e simboli di speranza e misericordia che aprono le porte chiuse

Il gesto di aprire la Porta Santa nel carcere di Rebibbia è stato un gesto «iconico», cioè capace di sprigionare il senso profondo del Giubileo.

Papa Francesco: gesti e simboli di speranza e misericordia che aprono le porte chiuse
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Antonio Spadaro Modifica articolo

5 Gennaio 2025 - 12.28


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Francesco come Papa ha il compito di confermare i credenti nella fede e di offrire il messaggio del Vangelo al mondo. Lo fa con le sue parole, ma sappiamo che i suoi gesti e i movimenti del suo corpo esprimono il messaggio che vuole comunicare con una forza speciale.

Il gesto di aprire la Porta Santa nel carcere di Rebibbia è stato un gesto «iconico», cioè capace di sprigionare il senso profondo del Giubileo. Il carcere è il luogo per eccellenza nel quale le porte si chiudono dietro le spalle di chi entra. Dopo aver aperto le porte a San Pietro, Francesco ha voluto aprire personalmente le porte del carcere di Rebibbia. Così ha comunicato il senso forte e contraddittorio della speranza, che è il tema del Giubileo. Si aprono le porte lì dove invece si chiudono! E lo ha fatto in piedi, non nella sedia a rotelle. Quella sedia lui una volta l’ha ironicamente ribattezzata la sua “sedia gestatoria”. Ma in realtà è proprio così: da quel trono della sua debolezza compie i suoi gesti forti e solenni. Ma al carcere si è alzato in piedi, facendosi sorreggere. Perché nella vita ci si può rialzare.

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E sia a San Pietro sia a Rebibbia non ha spalancato le porte con un gesto titanico, come aprisse il Mar Rosso, ma ha bussato – e a Rebibbia in modo insistente. «Io sto alla porta e busso», afferma Gesù nel Vangelo, facendo appello alla libertà, che è un dono prezioso. 

L’apertura della Porta Santa nel Carcere di Rebibbia ricorda in qualche modo quella della Cattedrale di Bagui nella Repubblica Centrafricana del 2015, Giubileo della Misericordia. Così agisce Francesco. L’apertura delle porte di un carcere e quelle di una città in guerra esprimono con forza il senso del Giubileo, una speranza che spalanca le porte prorpio lì dove sembrano sigillate.

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