Egitto: anche Topolino e Minnie generano discordie
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Egitto: anche Topolino e Minnie generano discordie

Il caso di Neguib Sawiris, proprietario della più grande azienda privata del paese, che ha postato sul suo account le immagini di Topolino e Minnie in versione islamica

Topolino e Minnie islamici
Topolino e Minnie islamici
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5 Luglio 2011 - 12.24


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di Azzurra Meringolo

Cosa ci fanno Minnie e Topolino in abiti musulmani su Twitter?” Potrebbe chiedersi qualche costante internauta che da giorni continua a vedersi arrivare post con questa immagine sul suo account. “Fanno scoppiare un boato di critiche attorno a Naguib Sawiris” potrebbe rispondere cinicamente qualche egiziano venuto a conoscenza di quanto accaduto dopo che anche questo celebre tycoon copto, proprietario della più grande impresa privata del paese, ha postato le suddette immagini sul suo account.

Erano settimane che questi due disegni rimbalzavano da un social networks all’altro. A spedirli erano stati anche molti musulmani che si sono fatti non poche risate quando hanno visto comparire sul loro schermo un Topolino con una folta barba al fianco di una Minnie avvolta in un niqab (velo che copre tutto il viso lasciando scoperti solo gli occhi) dal quale uscivano solo le orecchie e il classico fiocco rosa. “Ecco il futuro dell’Egitto” commentava qualcuno inviando queste immagini, preoccupato del crescente potere che i gruppi islamisti stanno acquistando nel paese dopo la caduta del raís Hosni Mubarak.

Risate a parte, la questione non aveva fatto clamore fino a quando a postare queste immagini è stato Sawiris, noto in Italia per essere a capo della compagnia di telefonia mobile Wind, che dopo tale gesto è stato immediatamente accusato di aver offeso l’Islam da quattordici avvocati musulmani, capeggiati da importanti figure di area salafita. In aggiunta, sempre i salafiti avrebbero lanciato una campagna di boicottaggio contro la compagnia di Sawiris, chiedendo a tutti i musulmani egiziani di non utilizzarla e di cambiare operatore.

Per raffreddare le acque, venerdì Sawiris si è scusato direttamente su Twitter, spiegando di non aver avuto alcuna intenzione di mancare di rispetto a nessuno e dicendosi dispiaciuto per quanti non consideravano questo gesto un semplice scherzo. Ciononostante, non sono pochi coloro che affermano che per mezzo di questa campagna gli islamisti hanno avuto altra intenzione: minare la credibilità di Sawiris, personaggio che ha recentemente deciso di scendere in politica, dando vita a un partito laico, Egiziani liberi.

Da anni Sawiris si batte infatti contro il fondamentalismo religioso, condannando anche l’obbligo di indossare il velo per le donne, e questo non piace alle frange di estremiste che vogliono imporre al paese un rigida interpretazione delle scritture.
La stragrande maggioranza dei musulmani egiziani vive pacificamente con i propri connazionali copti, circa il 10%della popolazione, ma l’esistenza di queste fasce estremiste, anche se minoritarie, conferma che la questione religiosa è a tutti gli effetti uno dei problemi che l’Egitto post Mubarak dovrà affrontare con particolare attenzione.

Nei prossimi mesi, si vedrà in che maniera i cristiani saranno rappresentati non solo all’interno del prossimo parlamento, ma soprattutto nell’assemblea che avrà il compito di redigere la nuova costituzione. Anche se difficilmente l’Egitto potrá, almeno in questa fase, dichiararsi un paese laico a tutti gli effetti, non pochi egiziani pensano che sarebbe auspicabile che il nuovo testo garantisca realmente la libertà di culto e renda i copti, in parte emarginati dal discorso politico nazionale, cittadini di serie A, protagonisti del nuovo Egitto.

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