Il Marocco cederà le azioni della compagnia telefonica
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Il Marocco cederà le azioni della compagnia telefonica

Dopo le spese per sedare i rivoltosi pro-democrazia, il governo di Rabat ha deciso di cedere parte della sua partecipazione nella Maroc Telecom.

Il Marocco cederà le azioni della compagnia telefonica
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27 Luglio 2011 - 17.55


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di Asharq Al-awsat

Il governo marocchino metterà in vendita una parte del 30% della compagnia telefonica di Stato dopo le spese per calmare le proteste di strada che hanno eroso le finanze pubbliche, oltre ad aver aumentato i dubbi sulle capacità di realizzare progetti importanti. Un fonte vicina al progetto ha confermato all’agenzia Reuters che il governo aveva rivisto i propri piani di vendita del proprio stock.

Il ministro della finanza e dell’economia ha dichiarato lunedì che la vendita riguarderà fino al 7% della compagnia, o 60 milioni di azioni. La francese Vivendi detiene la maggioranza della compagnia marocchina, con il controllo del 53% circa. Lo stesso ministro non ha dichiarato quando la vendita sarebbe stata conclusa, ma fonti di mercato vicine a Casablanca parlano di ultimo trimestre del 2011. Lo stock in vendita vale circa 8 miliardi di dinham (1,1 miliardi $), basato sulle valutazioni del mercato di venerdì scorso.

“Le entrate molto probabilmente saranno utilizzate per investimenti”, ha detto un manager di una banca interessata all’acquisto che ha chiesto di rimanere anonimo. A 144 dirham per azione, Maroc Telecom è aumentata notevolmente di valore rispetto alle previsione del 2011, ma nonostante la stessa non abbia debiti, la sua crescita è stata modesta. “E’ uno stock costoso: l’azienda si aspetta un aumento del margine operativo lordo dell’1-2% quest’anno, quindi la crescita potenziale non è proprio lì. Il manager ha poi chiarito che “il mercato si aspetta che il governo faccia uno sconto rispetto al prezzo registrato venerdì”.

Maroc Telecom ha filiali in Mauritania, Burkina Faso, Gabon e Mali, anche se il Marocco è la fonte principale di guadagno. “La concorrenza in Marocco è molto aspra, la legislazione è qui riguarda tutte le aziende di telecomunicazioni”, ha aggiunto il manager. Se portata a termine nel 2011, la transazione sarà il terzo asset di vendita da parte del governo quest’anno. In Maggio il governo ha guadagnato 5,3 miliardi di dirham dalla vendita senza preavviso di una partecipazione in Banque Central Populaire, e venerdì scorso 650 milioni di dirham dalla vendita di un impianto alla compagnia locale Delta. I proventi delle operazioni sono andati dritti per ricostituire i fondi statali dopo le proteste pro-democrazia che hanno costretto il governo a fornire miliardi di dollari in concessioni per evitare qualsiasi ricaduta come in altri paesi arabi.

Le concessioni includono aumenti salariali per i dipendenti pubblici, l’esercito e forze paramilitari, pensioni più alte per ex lavoratori del settore pubblico ed aumenti per le risorse di un fondo che sovvenzionano beni alimentari ed energetici. Il Marocco era già in una situazione economico-finanziaria preoccupante, affrontando un tasso di disoccupazione del 33% tra i giovani e per aver finanziato progetti ambiziosi, tra cui uno dei più grandi sistemi di energia solare del mondo. Un mese dopo l’aumento dei salari pubblici, alla fine di maggio, il deficit di bilancio era pari a 17,8 miliardi di dirham, poco rispetto all’anno precedente, ma salito quasi del 30% rispetto ad aprile del 2011, secondo i dati della banca centrale.


Traduzione di di Valerio Masi
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