E’ stata ufficialmente eletta primo ministro della Thailandia dal Parlamento.
Yingluck Shinawatra, sorella minore dell’ex capo del governo Thaksin Shinawatra deposto nel 2006 è la prima donna a ricoprire l’incarico in un Paese solcato da una profonda frattura politica e dall’accerchiamento dei militari.
L’ex imprenditrice 44enne, unica candidata, ha ricevuto l’appoggio di 296 deputati sui 496 voti espressi, un ‘bottino’ di voti praticamente pari ai 300 membri del partito Puea Thai, alla guida del quale Yingluck ha vinto le elezioni dello scorso 3 luglio. I democratici del premier uscente Abhisit Vejjajiva, relegati all’opposizione, si sono massicciamente astenuti e Yingluck ha ricevuto solo 3 voti contrari.
‘New entry’ nella scena politica su cui ha fatto irruzione in appena 4 mesi di campagna elettorale, la nuova premier -che lo stesso Thaksin ha definito il suo ‘clone’- è la 28esima persona a guidare il governo thailandese da quando il Paese ha adottato il sistema della monarchia costituzionale nel 1932, dopo secoli di assolutismo. La sua elezione segna il trionfo delle ‘camicie rosse’, protagoniste delle proteste di piazza tra aprile e maggio dell’anno scorso che furono sedate con un bagno di sangue da parte dei soldati; adesso l’attende la sfida di riportare la stabilità nel regno e conciliare le masse dei diseredati del nord e nord-est, per la maggior parte sostenitori di Thaksin, con le elite della capitale e legate alla monarchia, che invece lo odiano.
