Riproduco, dal Corriere, un lancio Ansa: «Lo “strappo” tra Berlusconi e Gheddafi
è stato “terribile”: il premier considerava Gheddafi un amico e poi l’ha visto
uccidere donne e bambini”. A spiegare i sentimenti che prova oggi il presidente
del Consiglio nei confronti del rais libico è il ministro degli Esteri Franco
Frattini in un’intervista ad Avvenire. Alla ”amarezza” è subentrato lo “sdegno”,
spiega Frattini. “Lo strappo è stato terribile: l’amicizia si è trasformata in
rabbia”, ha aggiunto».
Novello Macbeth. Amicizia, strappo, amarezza, sdegno, rabbia: sentimenti
racchiusi nel cuore d’un gigante solitario, nuovo Macbeth, solo col suo alto
spiro. Sentimenti degni della rimpianta rubrica E chi se ne frega, o al massimo
di un gossip, dato che colui che li ha provati o li prova dovrebbe aver a
disposizione a) servizi d’informazione, segreti e no, b) un ministro degli esteri
intellettualmente attivo, c) occhi per leggere e vedere notizie, d) una memoria
ancora capace di coprire i lustri di vita trascorsi. Tutti strumenti che, se
opportunamente utilizzati, avrebbero dovuto fargli sapere che Gheddafi, dentro e
fuori il suo Paese, non era nuovo a compiere o finanziare imprese del genere.
Lo sbarco a Lampedusa. Direttamente dal sito dell’Ansa, invece, riprendo
quest’altra anticipazione: «L’Italia ha le prove e “non può far finta di nulla”
di “ordini” impartiti dal colonnello Gheddafi come quello di “trasformare
Lampedusa in un inferno” e di “messaggi terribili” delle autorità del governo
libico come l’ordine di “mascherare cadaveri militari con abiti civili per far
cadere colpe loro sulla Nato”. A rivelarlo è il ministro degli Esteri Franco
Frattini in un’intervista ad Avvenire (…)».
Terribili segreti. Chi leggesse solo queste prime righe s’aspetterebbe lancio di
missili, pioggia di bombe su Lampedusa, armi chimiche per desertificare l’isola e
farne una testa di ponte verso l’Italia, odiata e traditrice. Invece no. Così
continua il citato lancio: «“Abbiamo messaggi terribili e presto saranno resi
pubblici”, ha detto Frattini. Rispetto ai progetti del rais su Lampedusa il
ministro spiega che esistono le prove che Gheddafi abbia ordinato: “mettete sui
barconi migliaia di disperati e gettate l’isola nel caos”».
Dal Bunker di Arcore. L’arma letale, l’arma segreta del colonnello, l’arma
finale: i barconi, rapidi ed invisibili. Hitler nel suo bunker delirava di
divisioni ormai fatiscenti, Gheddafi chiama a raccolta tribù di cui solo lui
sembra conoscere l’esistenza e che crede ancora amiche: spesso chi perde un
potere che pensava eterno dà corpo a illusioni e fantasmi, illudendosi che il
mondo giri ancora attorno ai suoi desideri. È un vizio diffuso, favorito da anni
di cortigianeria. A chi sta fuori dal bunker si chiedono, invece, lucidità e
misericordia. Oltre a un certo senso della misura, soprattutto nei riguardi di
chi ha subito, senza cercarlo, un conflitto: i disperati sono disperati, non V2.
Cercherò l’intervista: spero sia meglio di quanto annunciato.
Argomenti: silvio berlusconi