Cina: il governo compra due quotidiani di Pechino
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Cina: il governo compra due quotidiani di Pechino

Due fra i principali quotidiani di Pechino, il Beijing News e il Beijing Times, ora saranno sottoposti direttamente al governo e al Partito.

Cina: il governo compra due quotidiani di Pechino
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5 Settembre 2011 - 19.07


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Un altro passo indietro per la libertà di stampa in Cina, dove le condizioni per chi lavora nel mondo dell’informazione sono già molto precarie: basti pensare che quest’anno due giornalisti sono scomparsi, tredici arrestati (portando il totale dei detenuti a trenta) e altri undici licenziati per quello che avevano scritto.

Ora, due fra i principali quotidiani di Pechino sono passati al diretto controllo del locale ufficio di propaganda. Si tratta del Beijing News e del Beijing Times, che sino ad ora erano stati gestiti da due gruppi editoriali privati, il Guangming Daily e il People’s Daily, e che ora saranno sottoposti direttamente al governo e al Partito. L’operazione è stata comunicata alle due redazioni venerdì, ma se ne parlava già da qualche giorno.

Pare che a indispettire le autorità siano stati i servizi troppo critici pubblicati dalle due testate in occasione del tragico incidente sulla linea ferroviaria ad alta velocità a Wenzhou, in occasione del quale le pagine dei due giornali avevano dato voce all’indignazione popolare per l’accaduto.

Alla censura imposta sulla notizia, i giornalisti di Beijing News avevano reagito con una provocazione in puro stile cinese: avevano sì obbedito e rinunciato a parlare del treno deragliato, ma avevano dedicato la prima pagina a un prezioso piatto frantumatosi in sei pezzi nella Città Proibita, con un malcelato riferimento ai sei vagoni del treno deragliato.

Probabilmente si è trattato solo della goccia che ha fatto traboccare il vaso, perché nel corso degli ultimi mesi più di una volta erano state pubblicate critiche nei confronti delle autorità, addirittura contestando l‘affidabilità delle informazioni diffuse da organismi pubblici: comportamenti che, in Cina, raramente rimangono impuniti. Del resto, i due organi di informazione pechinesi erano da parecchio tempo nel mirino dei censori: già nel 2005 il Capo Redattore di Beijing News era stato allontanato per loro volontà e le dimissioni di decine di giornalisti per protesta non erano servite a nulla.

Inutile persino cercare di approfondire persino la notizia dell’acquisizione governativa del controllo su Beijing News e Beijing Times, visto che i motori di ricerca e i forum sono stati bloccati e non è possibile aprire le pagine contenenti i nomi delle due testate. Secondo i desideri delle autorità, chi vuole saperne di più deve accontentarsi della spiegazione ufficiale: l’operazione è finalizzata a rafforzare l’autorevolezza della stampa. Viste le premesse, è difficile che i due quotidiani di Pechino possano pubblicare nuove inchieste.

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