Violento terremoto nella provincia orientale turca con capoluogo nella città di Van, vicina al confine con l’Iran. Bilancio drammatico: 217 i morti accertati (con 1090 feriti), e centinaia di dispersi. Secondo una stima dell’istituto di sismologia Kandill di Istanbul le vittime sarebbero tra 500 e mille.
Il terremoto è avvenuto alle 12:41 italiane di ieri. Ed è stato avvertito fra l’altro a Diyarbakir, Sirnak, Siirt, Batman e Mardin. La scossa è stata di magnitudo 7,2, con profondità di 20 chilometri ed epicentro a 16 chilometri a Nord-Est di Van.
Il vicepremier turco ha riferito che il sisma ha abbattuto circa dieci edifici a Van e una ventina nel vicino distretto di Ercis. Anche la rete telefonica è seriamente danneggiata, l’aeroporto invece è aperto e attivo. La mezzaluna rossa fa sapere che un suo team in zona sta cercando di estrarre vivi i residenti di una casa per studenti.
Una ventina di scosse di assestamento nella zona colpita. Una in particolare, ha raggiunto magnitudo 6,0. Le scosse sono state avvertite anche nelle province limitrofe, creando panico nella popolazione e scatenando la fuga in massa dalle abitazioni.
In Turchia, dove molte case non sono state edificate nel pieno rispetto delle norme, le conseguenze del terremoto potrebbero essere davvero disastrose. La Turchia è un paese notoriamente a rischio terremoto. Nei mesi di agosto e novembre del 1999, due forti scosse provocarono la morte di circa 20mila persone.
Le autorità locali chiedono aiuti immediati. Di fronte alla tragedia, anche Israele ha offerto il suo aiuto umanitario alla Turchia, sebbene le relazioni tra i due paesi siano congelate, ma Ankara ha rifiutato. La Turchia, comunque, ha fatto sapere di aver respinto tutte le offerte di aiuto, non solo quella di Israele, ma anche quelle di tutti gli altri Stati.
