Il passo indietro del gentil sesso in Kuwait
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Il passo indietro del gentil sesso in Kuwait

Neanche una donna eletta alle votazioni. Nelle precedenti consultazioni erano state 4 su 50 deputati. C'è voluta una feroce campagna di calunnie, ma non è l'ora della resa.<br>

Il passo indietro del gentil sesso in Kuwait
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10 Febbraio 2012 - 18.12


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“Nessuna Donna Eletta”: è questo il vero risultato del voto in Kuwait. Una sconfitta non prevista visto il successo delle donne alle ultime elezioni nel 2009, ingresso forte, frutto di una aspra battaglia per ottenere quattro seggi dei 50 seggi, prima volta nella storia del parlamento del Kuwait. Così le donne sono state fianco a fianco agli uomini,hanno partecipato al potere legislativo e sembra essere stata a presenza delle donne in Parlamento ad aver dato al parlamento una stabilità inusuale.

La lotta politica delle donne in Kuwait risale al 1971, quando l’attivista e storica Nouriya Alsdani presentò la sua interpellanza al Comitato delle denunce all’interno dell’Assemblea Nazionale , per chiedere il diritto delle donne a partecipare alla vita politica e alle elezioni. La Alsdani non pensava di dover aspettare 35 anni per veder realizzata la sua battaglia.

Era il 16 maggio del 2005 data che rimarrà incisa nella storia , data nella quale la donna kuwaitiana ha ottenuto il diritto di votare e di candidarsi e subito le donne hanno partecipato alle elezioni del 2006 e a quelle del 2008 con 27 candidate senza ottenere alcun seggio. Ma già alle elezioni del 2009 su 17 candidate 4 di loro sono riuscite a grande sorpresa ad entrare in Parlamento.

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Sebbene il numero delle elettrici nelle cinque circoscrizioni è più alto del numero degli elettori, 215.300 contro i 184.996 e l’affluenza alle urne sia stata del 62%, i risultati hanno segnato una grossa sconfitta delle donne, non avendo ottenuto alcun seggio. La prima candidata non eletta era una ex deputata, le sono mancati 40 voti .
La sconfitta delle donne in questa tornata elettorale significa che bisogna tornare alla lotta politica, alla luce di questi risultati occorre riservare una quota rosa per garantire alle donne la partecipazione in Parlamento , sistema già applicato in alcuni paesi arabi, Giordania, Marocco, Iraq, Sudan , Palestina, Mauritania, Libano.

Malgrado il Kuwait abbia firmato nel 1994 la convenzione Sidao, che sanciva l’abolizione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, e la Convenzione di Pechino per l’emancipazione femminile e per garantire alla donna i diritti politici, economici e sociali, nulla è cambiato per le donne. Gli uomini continuano ad occupare i posti dirigenziali di prima e seconda categoria.
E infatti non si può dimenticare che accuse e denigrazioni via web hanno toccato la vita personale delle candidate in una guerra feroce combattuta da tutte le candidate durante la campagna elettorale, attacchi che hanno mescolato il veleno con le falsificazioni.

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