Nella mia ingenuità mi chiedo, volendo anche calarmi nelle cosiddette regole del mercato, quale sia il vantaggio di ridurre in povertà e in schiavitù una nazione. Mi chiedo quale apporto potrà portare alla ripresa del mercato il popolo greco che ha visto e vedrà, per volere altrui, la riduzione degli stipendi, pensioni e posti di lavoro. Come potranno vivere i greci senza i mezzi di sussistenza minimi, quanto, e per quanto tempo, costerà loro sottostare alle regole del capitalismo imposte dall’economia forte della Germania.
Qualcuno ha trovato eccessiva l’immagine della Merkel in divisa nazista. Certo se ci rifacciamo alla storia e a ciò che hanno significato quelle divise potremmo essere d’accordo, ma se ci limitiamo al valore simbolico dell’immagine non si può non essere in sintonia con i fratelli greci. Non è ammissibile che si sacrifichi un Paese, che si ponga sotto ricatto una nazione accettata nel consesso europeo senza che paghino anche coloro che a suo tempo non hanno controllato a dovere i bilanci presentati per poter essere ammessi in quella che inizia a sembrare una tagliola per i paesi più deboli.
E, caro Presidente Napolitano, come si fa a chiedere moderazione a chi vede la propria vita già distrutta senza che si intravveda una via d’uscita, una possibilità di risalita.