La Germania, è convinta che l’approvazione delle misure di risparmio da parte del Parlamento greco non ha ancora disinnescato il pericolo default per Atene. Il voto parlamentare sarebbe solamente la «condizione necessaria», ha detto oggi il ministro tedesco dell’Economia Philipp Roesler, intervistato Sarà decisivo il processo di realizzazione delle riforme, su cui la troika composta da Unione europea, Bce e Fmi farà rapporto.
Solo sulla base del rapporto della troika, ha aggiunto Roesler, il Parlamento tedesco prenderà una decisione sulla partecipazione della Germania al secondo pacchetto di aiuti per la Grecia da 130 miliardi di euro. Il ministro ha poi difeso il duro atteggiamento dei governi dell’Eurozona nei confronti di Atene, che sarebbe stato fondamentale per portare la Grecia nella giusta direzione. Comunque, ha aggiunto il politico del partito liberale Fdp, alleato con la cancelliera Angela Merkel, «rimaniamo prudenti»: in fondo una legislazione fiscale c’era anche prima, ma non veniva ragionevolmente rispettata.
Intanto in Italia il ministro dell’Ambiente Corrado Clini paragona la situazione greca a quella del nostro Paese, convinto che anche l’Italia ha rischiato di trovarsi in una situazione simile: «I giovani greci non dovrebbero protestare contro l’Europa ma contro chi li ha governati per venti anni e non gli ha detto che i conti non erano quelli veri. Rischiavamo anche noi di fare la stessa fine della Grecia perchè non abbiamo a un certo punto confrontato i numeri con quello che ci sarebbe piaciuto fare, quello che raccontavamo non aveva fondamento nei numeri».
Parlando alla trasmissione Agorà su Rai Tre, il ministro ha aggiunto: «Il conflitto che a un certo momento c’è stato nella politica italiana era in qualche modo simile. In Italia non ci sono stati bilanci truccati, quanto la mancanza di decisioni riguardo ad una situazione di bilancio che stava diventando, come è diventata, al limite della capacità di reazione. Ora abbiamo bisogno come europei di agganciare la Grecia, come dobbiamo fare per l’Italia, a un trend di crescita e a un trend di competitività».
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