I dati ufficiali hanno detto da poco agli americani che la ripresa economica prosegue, altri posti di lavoro sono stati creati, l’incubo economico dunque resta ma si affievolisce, la strada imboccata dagli Stati Uniti sembra quella giusta. Ma rispetto all’ultima rivelazione l’indice di gradimento del presidente cala dal 50%: per il migliore dei sondaggi, quello della Gallup, al 49%, per quello condotto dalla Abc al 46%, per quello realizzato dal New York Times addirittura al 41%.
Obama tiene tra le donne, ma lascia qualcosa in tutti i grandi gruppi elettorali, soprattutto tra i colletti blu, i lavoratori. A pesare è il prezzo della benzina, in costante crescita. Su questo tutti i sondaggisti concordano.
Colpisce così che secondo il New York Times il presidente risulti in vantaggio rispetto sia a Romney sia a Santorum, ma di poco, cioè di quelle percentuali che rientrano nel margine di errore dei sondaggi: tre punti contro Romney, quattro punti contro Santorum.
Cosa farebbe Santorum contro il caro benzina nessuno lo dice, ovviamente, ma resta il fatto che Obama scende, e se invece che allo speranzoso sondaggio Gallup si guarda il più torvo test del New York Times, a pochi mesi dalle elezioni non si può che definire il dato “preoccupante”. Per Obama, ovviamente, scrivono i quotidiani americani, ma anche per noi.