E’ morto dopo essere stato colpito da un proiettile alla testa Mohamed Merah, autore della strage alla scuola ebraica di Tolosa. “Arrendersi sarebbe stato contrario alle sue convinzioni” e rifiutava “l’idea di finire i suoi giorni in carcere”, secondo quanto ha riferito lo stesso procuratore di Parigi, Francois Molins.
E adesso vengono fuori altri altarini sulla personalità discutibile dello spietato killer di Tolosa, che “ha avuto un comportamento violento con i compagni e ha tentato il suicidio”, secondo quanto ha riferito lo stesso il procuratore di Parigi, Francois Molins. “Se tocca a me morire andrò in Paradiso, se tocca a voi pazienza”, aveva dichiarato alle teste di cuoio francesi, ieri sera, quando alle 22:45 il killer, sempre chiuso nel suo appartamento di Tolosa, quando ha ripreso a parlare con la polizia.
Lo spietato assassino ha anche filmato le stragi commesse a Tolosa e Montauban con la sua telecamera e lui stesso ha rivelato “spontaneamente” dove si trovava la borsa in cui aveva nascosto la telecamera che gli era servita a filmare le tre stragi dell’11, del 15 e del 19 marzo. Così come aveva fornito elementi sul luogo esatto in cui ritrovare l’automobile piena di armi e lo scooter.
E alla fine traspare tutta la delusione del procuratore di Parigi: “Abbiamo fatto tutto quello che era possibile per prenderlo vivo. Ci sarebbe piaciuto riuscirci. Merah avrebbe potuto raccontarci tutto sui suoi contatti e su chi aveva dietro”, ha detto Francois Molins.