Dal 18 marzo 2011 al 16 marzo 2012 in Siria sono state uccise 11.147 persone. Tutte vittime della repressione del regime del presidente Bashar al-Assad. La resistenza ha messo in campo un nuovo strumento digitale, per denunciare i crimini e tenere aggiornato il numero delle vittime, delle persone arrestate e di quelle scomparse nel nulla, i desaparecidos della rivolta. Syria Tracker è una mappa dinamica, realizzata grazie al crowdsourcing, cioè la collaborazione online.
Syria Tracker is a crowdsourced effort developed by individuals concerned about the harm inflicted upon civilians in Syria. The reports can be logged on the site or e-mailed to syriatracker@gmail.com or tweeted with #basharcrimes. The U-Shahidi platform has been used successfully to report and map crises in Libya and Egypt.
La mappa geolocalizza gli eventi e li suddivide per categorie: refugees, killed, arrested, missing, eyewitness report. Le testimonianze possono essere inviate in modo anonimo, per evitare ritorsioni. Il progetto è dell’organizzazione no profit Ushahidi (in lingua swahili significa testimonianza), che realizza “strumenti per la democratizzazione dell’informazione“.
“We wanted to create a platform that allowed geospatial visualization of where major groups/resources exist on [human] trafficking, as well as overlay information about latest cases, news on trafficking and risk areas. Ushahidi allows us to do just that” (da Ushahidi).La piattaforma Ushahidi è costruita con codice open source ed è gratuita, con licenza Gnu Lesser General Public License, a disposizione di tutti i movimenti che nel mondo si battono contro le dittature e la censura.
Per leggere questo articolo con tutti i suoi link [url”clicca qui”]http://pinobruno.globalist.it/2012/03/syria-tracker-la-rivoluzione-minuto-per-minuto/[/url].