Sempre più complicata la situazione nel Kerala: dopo l’annuncio dell’armatore della Enrica Lexie di voler fare ricorso alla Corte suprema indiana per ottenere il rilascio della nave bloccata dal 15 febbraio, il legale della famiglia di uno dei pescatori morti ha annunciato che chiederà ai giudici del massimo tribunale di essere ascoltato prima di ogni decisione.
Ieri l’avvocato V.J. Mathew aveva annunciato di voler contrastare la sentenza negativa della sezione d’appello dell’Alta Corte di Kochi rivolgendosi alla Corte suprema sottolineando irregolarità procedurali ed il fatto che nè lo Stato centrale nè quello del Kerala si erano opposti alla sentenza di primo grado favorevole alla partenza della nave. Il ricorso a tale sentenza, ha detto Mathew, è stato presentato da «estranei» non direttamente coinvolti nel processo. Tali estranei sono i legali delle famiglie delle due vittime, e C. Unnikrishnan, che difende Doramma, moglie di un pescatore deceduto, ha assicurato di voler presentare alla Corte suprema una petizione per chiedere che nessuna sentenza sia emessa senza ascoltare l’opinione di chi nell’incidente di fuoco che ha coinvolto due marò ha direttamente sofferto.
Nella prima fase della vicenda i legali delle due vittime hanno cercato in tutti i modi di raggiungere un accordo economico extragiudiziale in cambio di un ritiro delle denunce, ma senza successo.