1350 detenuti palestinesi in sciopero della fame
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1350 detenuti palestinesi in sciopero della fame

Aumenta il numero di carcerati che protestano per migliorare le condizioni di detenzione. L'iniziativa segue quella di Khader Adnan, che scioperò per 66 giorni.

1350 detenuti palestinesi in sciopero della fame
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24 Aprile 2012 - 15.54


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Secondo funzionari israeliani il numero dei prigionieri palestinesi in sciopero della fame, per migliorare le loro condizioni di detenzione, è salito a 1.350. Sevan Wiseman, portavoce del servizio penitenziario israeliano, ha detto alla stampa tedesca che un gruppo di 150 prigionieri si è aggiunto ai 1.200 già in sciopero dalla scorsa settimana.

Tutto questo accade in seguito all’azione di Khader Adnan, accusato di appartenere al «Jihad islamico» nella West Bank e detenuto senza convalida dell’arresto da parte di un magistrato, che scioperò 66 giorni, il più lungo sciopero del genere organizzato da un palestinese, e riuscì a costringere Israele a liberarlo tre settimane prima della fine del periodo di detenzione amministrativa.

Il tribunale militare israeliano ha respinto ieri una richiesta di scarcerazione a favore di due prigionieri, Bilal Diab, 27 anni, e Taher Hlahle (34 anni) che stanno svolgendo lo sciopero fame dalla fine di febbraio. Tutti e due apparterrebbero al movimento “Jihad Islamico” e sono entrambi in detenzione amministrativa, cioè senza convalida dell’autorità inquirente. Anat Litvin, direttrice del reparto dei prigionieri e dei detenuti dell’organizzazione «Medici per i diritti dei detenuti in Israele» ritiene che la loro condizione sanitaria si è fortemente deteriorata, nonostante la somministrazione di farmaci e comincerebbero a perdere i capelli dopo 56 giorni di sciopero

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