La Nato non è riuscita a riconoscere decine di vittime civili causate dagli attacchi aerei durante la campagna di guerra in Libia lo scorso anno, e non ha portato avanti indagini sui possibili attacchi illegali. La denuncia arriva da Human Rights Watch che ha pubblicato oggi un rapporto a riguardo.
Nelle 76 pagine del documento, intitolato “Morti non riconosciuti: vittime civili nella campagna aerea della Nato in Libia”, si esaminano in dettaglio otto attacchi aerei della Nato in Libia che hanno portato 72 morti tra i civili, tra cui 20 donne e 24 bambini. Il rapporto si basa su uno o più indagini sul campo dei siti bombardati durante e dopo il conflitto, comprese interviste con i testimoni e residenti locali.
“La Nato ha preso provvedimenti importanti per ridurre al minimo le vittime civili durante la campagna di Libia, ma le informazioni e le indagini sono necessarie per spiegare perché sono morti 72 civili”, ha detto Fred Abrahams, consigliere speciale di Human Rights Watch e autore principale del rapporto. “Gli attacchi sono consentiti solo su obiettivi militari. Rimangono seri interrogativi su alcuni incidenti provocati dalle forze della Nato”.
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