Lasciare l’Afghanistan prima degli altri alleati costa caro alla Francia, che dovrebbe stanziare almeno 200 milioni di euro agli Usa. Nel corso del Summit NATO a Chicago, il Presidente francese François Hollande ha ribadito che terrà fede alla promessa elettorale di ritirare le truppe entro il 2012, due anni prima rispetto alla roadmap definita nel Vertice e confermata dal Presidente americano Barack Obama. Il nuovo capo dell’Eliseo ci tiene a sottolineare:
“Il ritiro non significa la fine della sfida afgana e ovviamente continuerà la nostra relazione con questo importante Paese, ma stiamo facendo significativi progressi nel nostro obiettivo principale: sconfiggere Al-Qaeda e impedirle di avere un rifugio sicuro, aiutando gli afghani a proteggersi da soli. Lasciamo Chicago con una chiara roadmap: la nostra coalizione si impegna a terminare responsabilmente la guerra in Afghanistan”.
I soldi andrebbero agli Stati Uniti, su cui pesano i 3/4 del budget NATO, pretendono una compensazione che Parigi rifiuta di dover corrispondere. I soldati francesi lasceranno il Paese a fine 2012, conferma Hollande, ma altro personale sarà presente oltre quella data.
“Nel 2013 ci sarà ancora dell’organico su suolo afgano per le formazioni, così come abbiamo deciso e reso noto. Dopodiché, sarà ancora presente chi si occuperà di rimpatriare materiali e attrezzature, e non so quanto tempo ci vorrà per quest’operazione”.
Nessun progresso, poi, circa il divieto per le truppe di passare sul territorio di Islamabad; blocco in vigore dall’incidente dello scorso novembre, in cui 24 pakistani persero la vita sotto il fuoco NATO.
“Ovviamente i leader qui a Chicago hanno salutato il Summit come un successo per il futuro della NATO. Le tempistiche del ritiro sono state fissate, ma i problemi con il Pakistan persistono, e la decisione della Francia di abbandonare prima il Paese non sarà di poco conto”.
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