Russia, blitz nelle case degli oppositori
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Russia, blitz nelle case degli oppositori

Pene più severe per chi partecipa e organizza manifestazioni non autorizzate. In carcere centinaia di attivisti. La polizia ha fatto irruzione con fucili di assalto.

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11 Giugno 2012 - 21.33


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Cresce la preoccupazione nella Russia di Vladimir Putin, che ha deciso di andarci giù pesante con alcuni attivisti, considerati pericolosi dal Cremlino. Non piace, infatti, all’ex agente del Kgb il clima di opposizione che si respira in queste settimane a Mosca. Le manifestazioni anti Putin, stanno diventando un problema per il governo russo che teme forse un rovesciamento dell’establishment.

Alla vigilia della manifestazione di domani a Mosca, infatti, la polizia ha fatto irruzione nelle abitazioni di alcuni attivisti, sospettati di aver partecipato all’organizzazione delle proteste. Armati di fucili di assalto, gli agenti sono entrati nella casa del blogger Alexei Navalny e della presentatrice televisiva Ksenya Sobchak. Ma anche di Sergei Udaltsov, esponente di estrema sinistra e del moderato Ilya Yashin.

”Stanno portando via tutti gli apparecchi elettronici. Anche i cd con le foto dei bambini”, ha avuto il tempo di scrivere Navalny su Twitter, durante il blitz. Durante la manifestazione del 6 giugno scorso, durante la quale si erano verificati duri scontri con la polizia, il blogger era stato arrestato e ora rischia fino a dieci anni di prigione. Nella stessa situazione altre centinaia di attivisti.

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Non potendo intervenire per bloccare la manifestazione di domani, le autorità hanno deciso la partecipazione di non più di 50mila persone. Ma le misure anti Putin non si fermano qui. Il Cremlino, infatti, ha varato venerdì scorso una legge, per aumentare le pene per coloro che organizzano e partecipano alle manifestazioni non autorizzate. Quello che si respira è un clima di autoritarismo.

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