In Siria i Caschi blu Onu ancora bloccati
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In Siria i Caschi blu Onu ancora bloccati

Si intensificano gli attacchi dei ribelli, sempre più armati. Inviato dell'Ansa scampato a un attentato a Deraa. La Croce Rossa entrerà nei quartieri di Homs bombardati.

In Siria i Caschi blu Onu ancora bloccati
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21 Giugno 2012 - 12.53


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Rimarranno anche oggi nelle loro basi gli osservatori dell’Onu, incaricati di monitorare il cessate il fuoco nel paese e gli altri punti del piano dell’inviato speciale Kofi Annan. E non si sa quando riprenderanno la loro attività. Era stato ipotizzato che i Caschi Blu sarebbero rimasti inattivi fino al ritorno in Siria del capo missione Robert Mood, previsto nelle prossime ore, ma la notizia è stata smentita.

Tutto ciò mentre nel paese infuriano i combattimenti tra l’esercito e i ribelli armati. Proseguono anche i bombardamenti da parte dell’artiglieria governativa dei quartieri di Homs e di altri centri abitati dove si nascondono gli insorti.

Questi ultimi hanno intensificato i loro attacchi, grazie alle armi che evidentemente ricevono dai trafficanti dal Libano, Turchia e, forse, dalla Giordania, infliggendo perdite in numero crescente alle truppe regolari. Intanto i civili intrappolati tra due fuochi in alcuni quartieri di Homs, la roccaforte della ribellione sunnita contro il regime alawita (sciita) al potere, dovrebbero essere evacuati grazie all’intervento del Comitato internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna rossa siriana. Gli operatori umanitari potranno entrare nei rioni – Khaldiye, Qarabis, Qusur, Jurat Shiyah – grazie al via libera dato dalle autorità di Damasco e dai rappresentanti del cosiddetto “Esercito libero siriano”, formato in prevalenza da militari disertori e che ha il suo comando in Turchia.

Leggi anche:  La tragedia dei libanesi prigionieri in Siria: sofferenza, silenzi e lotta per la libertà

Nel Paese ieri si sono registrate altre vittime, inclusi alcuni civili. Un attentato compiuto da ribelli ha coinvolto anche un convoglio dell’agenzia di stampa italiana “Ansa”, mentre lasciava la città di Deraa nel sud. L’inviato Claudio Accogli ha riferito che l’esplosione di un ordigno nascosto lungo la strada ha causato la morte di uno degli agenti di polizia che scortavano il convoglio.

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