L'ira di Erdogan contro la Siria: reagiremo
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L'ira di Erdogan contro la Siria: reagiremo

Il premier turco duro con Damasco dopo il jet abbattuto: ogni soldato siriano che si avvicini alla frontiera sarà considerato una minaccia. Riuniti gli ambasciatori Nato.

L'ira di Erdogan contro la Siria: reagiremo
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26 Giugno 2012 - 12.54


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È stato molto chiaro oggi il premier turco Recep Tayyip Erdogan: ogni soldato siriano che si avvicini alla frontiera con la Turchia sarà considerato un elemento di minaccia e la Turchia «risponderà a qualsiasi violazione delle sue frontiere». Lo ha detto durante il tradizionale discorso del martedì al gruppo parlamentare del suo partito, l’Akp, annunciando anche un cambio delle regole di ingaggio delle forze armate turche.

L’ira di Erdogan è stata scatenata dall’abbattimento, venerdì scorso, del caccia F-4 turco da parte delle forze siriane. Un caso che, con il passare dei giorni, sta facendo crescere la tensione fra i due Paesi. Il premier turco si è poi rivolto direttamente al governo di Damasco e all’ex amico Assad: «Ognuno sa quanto sia cara l’amicizia della Turchia, ma anche quanto la sua ira possa essere violenta».

Venerdì il jet ha violato lo spazio aereo siriano, ma solo per un brevissimo periodo e «per errore», ha spiegato Erdogan, ripetendo la posizione turca dinanzi al Parlamento, proprio mentre a Bruxelles erano riuniti i 28 ambasciatori della Nato per affrontare la questione. L’Alleanza Atlantica ha condannato con fermezza l’abbattimento giudicandolo un atto «inaccettabile». «Continuiamo a seguire la situazione da vicino e con grande preoccupazione» ha dichiarato il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen in una breve conferenza stampa al termine della riunione straordinaria del Consiglio del Nord Atlantico.

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