Siria, il falso vescovo era un prete lefebvriano
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Siria, il falso vescovo era un prete lefebvriano

La vicenda di monsignor Tournyol du Clos si arricchisce di particolari sorprendenti. Il prete apparteneva ai gruppi dell'estremismo cattolico di destra.<br>

Siria, il falso vescovo era un prete lefebvriano
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28 Giugno 2012 - 19.53


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E’ anche peggio di come l’abbiamo raccontata. Il falso vescovo Philippe Tournyol du Clos che aveva propalato notizie false circa la caccia ai cristiani da parte delle milizie ribelli in Siria, più volte smentite dalla Santa Sede attraverso i suoi rappresentanti, non è altro che un esponente “dell’ultradestra cattolica” – come lo definisce il periodico d’ispriazione cristiana francese “La Vie”.

Vale a dire niente meno che un lefebvriano. In passato aderente alla Fraternità di San Pio X, è uno dei fondatori del gruppo tradizionalista “Società sacerdotale San Pietro” che agisce d’intesa con la Fraternità in nome della battaglia contro il Concilio Vaticano II, il dialogo interreligioso, la libertà di pensiero e di fede. E’ autore di studi sull’esorcismo e già nel 2010 metteva in guardia su un presunto genocidio dei cristiani in Libano.

Nel novembre del 2011, ricostruisce “La Vie”, si trova a Tolosa a manifestare contro la blasfemia dello spettacolo dell’italiano Castellucci dal titolo: “Sul concetto di volto nel figlio di Dio”. Nell’occasione si trova in compagnia di gruppi reazionari e ultratradizionalisti cattolici, ci sono naturalmente i lefebvriani ma, guarda caso, al loro fianco si muovono i salfafiti francesi di Forsane Alizza, formazione che verrà sciolta poco dopo per aver incitato i prorpi seguaci alla guerra santa.

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Ancora nelle manifestazioni contro la piéce teatrale si trovano gruppi antisionisti filoiraniani che difendono, addirittura, il volto di Gesù Cristo. Curiosa saldatura quella fra l’estremismo tradizionalista cattolico e i gruppi fondamentalisti islamici. La vicenda di questo oscuro personaggio, Philippe Tournyol du Clos, rivela così un mondo di gruppi e gruppuscoli integralisti che lavorano giorno e notte per la disinformazione e alimentano a tutti i costi un’ipotesi di scontro di civiltà senza il quale, evidentemente, non possono vivere.

Sono le stesse forze che si oppongono alla democrazia, alla libertà, ai diritti, alla libertà religiosa, alla piena cittadinanza per tutti, al dialogo tra le fedi e le culture, in Europa come nei Paesi del Medio Oriente. La teoria di un Assad laico contro il fondamentalismo frana così sotto i colpi di questa incredibile vicenda e anche l’agenzia Fides – che ha dato voce al falso vescovo – a questo punto, che pure ha avuto spesso dei meriti importanti nell’informazione dal sud del mondo, dovrebbe rivedere i propri parametri su tutta la crisi mediorientale.

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Anche perché in passato Fides ha saputo raccontare aspetti importanti della storia del sud del mondo. In Siria muoiono musulmani, cristiani, alawiti e altri. Muoiono siriani, insomma, e la repressione è condotta da mesi con ferocia spietata da una dittatura che certo poco ha che vedere con la presenza cristiana nel mondo arabo.

Il link al [url”servizio de La Vie”]http://www.lavie.fr/chroniques/matinale-chretienne/les-troubles-liaisons-de-l-ultradroite-catholique-francaise-et-des-dictatures-arabes-28-06-2012-28910_167.php[/url]

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