New York, la polizia tarocca i dati sulla criminalità
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New York, la polizia tarocca i dati sulla criminalità

Il dipartimento di polizia della Grande Mela manipola le statistiche. Per accreditare l'immagine di un apparato efficiente e per fare un favore a Bloomberg.

New York, la polizia tarocca i dati sulla criminalità
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1 Luglio 2012 - 14.15


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Dati falsi. Un po’ per accreditare l’immagine di una polizia efficiente, un po’ per assecondare la propaganda del sindaco Bloomberg, un po’ forse – semplicemente – per lavorare meno. Comunque sia, stando ad un’indagine riportata dal New York Times, nel dipartimento di polizia della Grande Mela, è diffusissima la manipolazione dei dati sulla criminalità. Come si fa a cambiare i numeri e le statistiche sui furti, sulle rapine, sugli omicidi? Lo spiega sempre l’autorevole testata: si “declassano” alcuni reati a categorie di “minor gravità”, emsoprattutto si dissuadono le vittime a non intraprendere procedure formali di denuncia o di reclamo.

La ricerca pubblicata sul New York Times prende in considerazione un campione di 2.000 poliziotti (quasi tutti in pensione; più disponibili, quindi, a raccontare le proprie storie senza paure di rappresaglie), scoprendo che la pressione a falsificare i dati per “alleggerire” le statistiche sulla criminalità è aumentata negli ultimi dieci anni. E di molto: secondo lo studio di oltre il 50 per cento. Tanto che la metà e passa degli intervistati ha detto di avere assistito ad almeno un episodio di questo tipo. Molti hanno candidamente ammesso di esserne stati protagonisti.

A New York da tempo i numeri forniti dal Nypd (New York Police Department) sono oggetto di polemiche. Quando i giornali hanno cominciato a parlare del caso delle statistiche truccate, portando testimonianze, il dipartimento ha parlato di “poche mele marce”. Eli Silverman, esperta criminologa, ribatte: “Verammente sembra che siamo di fronte ad un’intera cesta di mele marce”.

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