Per sottrarsi alle sanzioni bancarie l’Iran aveva riposto gran parte delle sue speranze nella Turchia, infatti dopo il giro di vite degli Emirati arabi Uniti contro le grandi ditte e cooperative iraniane le hanno trasferite quasi tutte in Turchia. Soltanto durante lo scorso anno 590 ditte iraniane si sono registrate in Turchia, quasi tutte a Istanbul. Le stime ufficiali prevedevano che entro questo 2012 sarebbero arrivate a 2140.
Ma ora sembra che i turchi cominciano ad avere qualche preoccupazione per il gran numero di società riconducibili ai pasdaran presenti nel Paese. Tra i motivi di questa inquietudine turca c’è sicuramente il solido legame tra i pasdaran e l’Hizbullah kurdo di Turchia. Sono i siti web dei basii a parlare diffusamente di questa branca dell’Hizbullah, affermando che che esso condivide le idee politiche del governo iraniano. Basta leggere Bassij News per farsene un’idea.
Hizbullah curdo in passato si è impegnato contro il Pkk, e questo ovviamente non è dispiaciuto ad Ankara; ma adesso l’Hizbulla curdo annuncia di voler riprendere la sua lotta contro i sauditi, e questo preoccupa la Turchia. Ankara ha seguito i colloqui fallimentari tra iraniani e russi sul nucleare e avendo deciso di ridurre le sue importazioni di greggio dall’Iran non apprezza l’idea di avere una centrale economica iraniana capace di foraggiare un gruppo curdo imprevedibile, e armato, direttamente dal suo territorio.