«Noi accusiamo Israele di aver ucciso Yasser Arafat avvelenandolo con quella sostanza letale». E’ quanto ha dichiarato oggi all’Afp Nasser al-Qidwa, un nipote del defunto presidente dell’Autorità palestinese, riferendosi alle tracce di polonio trovate sugli indumenti di Arafat analizzati in un laboratorio svizzero dieci giorni fa per un’inchiesta del network al-Jazeera.
Sulla morte del leader palestinese, avvenuta nel 2004 all’ospedale militare parigino di Percy in seguito a una misteriosa malattia “del sangue”, aleggiava da sempre l’ombra dell’avvelenamento. Un’inchiesta condotta l’anno seguente alla sua morte si era però rivelata inconcludente. Nell’ipotesi di avvelenamento, Israele era sempre stato al primo posto tra i sospettati.
Ora si attende l’autorizzazione definitiva della moglie Suha per l’esumazione del cadavere di Arafat, dopo il via libera dato oggi dalla famiglia al-Qidwa e da alcuni alti ufficiali palestinesi. Il legale della moglie del leader palestinese intanto ha fatto sapere che la sua cliente ha intenzione di intentare una causa contro la Francia per fare aprire un’inchiesta sulla morte del marito.
