Strade piene di buche. Tanti incidenti, a volte con vittime. Tante cadute, tante gambe rotte. E dall’amministrazione comunale solo e soltanto parole, parole, parole. Prima delle elezioni locali promesse, dopo la vittoria il solito ritornello: le casse comunali sono vuote, non sappiamo cosa fare. Situazione ben conosciuta, ad esempio a Roma, e tante altre città italiane, dove la cattiva manutenzione stradale è uno dei maggiori elementi di malcontento. Piccole e grandi città della Penisola, alle prese con la spending review, hanno fatto passare in secondo piano la cura e la manutenzione delle strade e dei marciapiedi. Così in Italia, andiamo a vedere cosa è successo in Russia e come hanno reagito i cittadini di una grande città degli Urali.
In Russia, i cittadini di Ekaterinburg, non ce l’hanno fatta più. Da anni l’importante metropoli degli Urali, famosa per aver dato i natali al primo presidente post sovietico, Boris Nicolaevic Eltsin, vantava le strade peggiori del Paese. Un primato poco invidiabile e che stava davvero sullo stomaco ai concittadini di Eltisin. A ogni consultazione elettorale locale, la Russia Unita di Putin, che ha la maggioranza in consiglio comunale, prometteva puntualmente di riparare le buche e migliorare la condizione dei marciapiedi. Fatte le elezioni, contati i voti e incassato il successo, tutto come prima, buche al loro posto e marciapiedi ad alto rischio per i passanti.
La pazienza degli abitanti arriva al limite e così il comitato dei residenti chiede ad alcuni artisti di disegnare, attorno ad ogni buca, le facce del sindaco e del governatore della provincia. Nella notte, un gruppo di artisti esegue il compito, e tutte le buche della città sono identificate con la faccia dei cattivi amministratori. I burocrati locali provano a rivolgersi alle forze dell’ordine e dichiarano “non autorizzata” l’iniziativa del comitato cittadino. Ma si trovano di fronte alla città intera, unita e intenzionata a dare una lezione ai cattivi amministratori.
Città decisa, che ride e prende in giro i propri governanti. La provocazione ha effetto: nella notte, un gruppo di operai comunali, con le pale e il cemento, si mette al lavoro. Gli amministratori sempre sordi alle proteste e restii ad aprire le casse, questa volta non solo pagano gli straordinari per il lavoro notturno, ma decidono di premiare i lavoratori più veloci nell’intervento stradale. Nella notte, i lavori fervono e le squadre di operai non si fermano fino a quando il lavoro è finito. Tutto in una notte.
All’alba Ekaterinburg si sveglia con la pavimentazione stradale perfetta. Il comitato cittadino incassa la vittoria. Visto il successo conseguito nella lotta alle buche, l’operazione, che viene nominata “Costringi, con la forza i burocrati a fare il loro dovere!”, si sta diffondendo in tutto il Paese. Una salutare epidemia di quotidiana indignazione. Che possa essere d’esempio in Italia?
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