E’ uno 007 italiano? O un agente italiano che lavora con l’addetto militare? No è un carabiniere, capo della sicurezza dell’ambasciata e dell’ambasciatore italiano a Sanaa. L’uomo è stato rapito
da un commando uomini armati nei pressi della sede diplomatica nel quartiere
di Hadda, che si trova nella parte sudoccidentale della
capitale. La Farnesina, appena confermata la notizia,
ha immediatamente attivato tutti i canali, ma sulla dinamica dei
fatti, il ministero degli Esteri mantiene in questo momento “il
più stretto riserbo” per favorire una positiva soluzione della
vicenda.
Il rapimento dell’uomo è avvenuto in una giornata particolarmente
caotica e drammatica per la capitale yemenita. Un centinaio di
uomini armati, appartenenti a varie tribù, hanno
contemporaneamente preso d’assalto il ministero degli Interni,
chiedendo di essere arruolati nelle forze di polizia. Il
commando ha anche preso in ostaggio alcuni impiegati e li ha
rilasciati alcune ore dopo. Secondo il responsabile del
ministero, il gruppo si trova tuttavia ancora all’interno
dell’edificio.
Anche dopo l’uscita di scena del presidente – l’ex dittatore
Ali Abdullah Saleh – lo Yemen continua ad attraversare una fase
di violenze e di scontri tra le varie tribù del Paese che si
combattono tra loro per il controllo di aree e fette di
potere.
Si attende di capire se l’agente italiano è stato rapito da un gruppo qaedista; se da alcuni criminali in cerca di un riscatto o una contropartita o che tipo di azione di sia dietro.