Copyright, l'Onu chiede il parere dei pirati
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Copyright, l'Onu chiede il parere dei pirati

La Wipo, l'organismo dell'Onu che si occupa della proprietà intellettuale, ha deciso di invitare il movimento dei pirati al prossimo convegno in Svizzera, ai primi di ottobre

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3 Agosto 2012 - 16.09


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Per ora è una proposta, ancora da ratificare. Ma fino ad ora non è mai accaduto che una richiesta ufficiale, suggerita dall’organizzazione, sia poi stata bloccata dalla direzione generale. Tutto fa capire, insomma, che siamo vicinissimi ad una “svolta”. Che si realizzerà dall’uno al nove ottobre a Ginevra. Dove si riunirà la “Wipo”, World Intellectual Property, l’organizzazione dell’Onu che si occupa della “proprietà intellettuale”. Un incontro dove periodicamente si siedono attorno ad un tavolo i rappresentanti dei governi, delle istituzioni internazionali e di un gruppo selezionato di associazioni che raggruppano interessi diversi. Bene, per la prima volta il “Wipo” – con un documento ufficiale [url”che puoi scaricare qui in Pdf”]http://wipo.int/edocs/mdocs/govbody/en/a_50/a_50_2.pdf[/url] – ha chiesto alla direzione generale di invitare all’incontro i “pirati”.
Sì, il “Wipo”, cioè l’Onu, pensa che sia arrivato il momento di confrontarsi con l’Internazionale dei Partiti Pirati. Che ormai raggruppa più di venticinque partiti e associazioni in tutto il mondo, Italia compresa.
E non è cosa da poco: se il movimento verrà riconosciuto come “osservatore”, automaticamente entrerà nei vari comitati e gruppi di lavoro.
Finalmente così, in un consesso mondiale, potrà prendere la parola chi si è sempre “occupato del copyright” dal “versante degli utenti di Internet”. Non solo ma potrà prendere la parola chi da tempo sta studiando “nuovi modelli di business, di economia” che non si fondino solo sulla strenua difesa di vecchie leggi corporative. E le virgolette sono tratte dal documento della “Wipo”.

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