In Francia quattro animatori di un centro estivo per ragazzi hanno riacceso le polemiche sulla volontà di seguire le consuetudini imposte dalla religione sul posto di lavoro. La fede islamica prevede, nel corso del mese del Ramadan che quest’anno durerà fino al 18 agosto, lo stretto digiuno nelle ore di luce, lasciando però la possibilità di nutrirsi nelle ore di buio.
I quattro animatori sono stati sospesi dal servizio in quanto il loro contratto di lavoro prevedeva di alimentarsi a sufficienza per evitare casi, già successi in passato, di incidenti sul posto di lavoro dovuti alla pratica del digiuno. Nello stesso centro estivo, infatti, qualche anno prima l’autista del minibus, in seguito a un malore dovuto al digiuno, aveva provocato un incidente in cui erano rimasti feriti due bambini.
In seguito alle polemiche sulla libertà religiosa, tuttavia, la sospensione dei due lavoratori è stata revocata.
Il problema però resta, e si fa sentire specie in quei Paesi nordici dove le ore di luce sono oggettivamente poche, ad esempio in Finlandia. Talora le locali comunità islamiche usano regolarsi sull’orario della Mecca: espediente, questo, che ha comunque fatto discutere le frange più conservatrici.
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