Dopo che il caso Pussy Riot ha alimentato nuove critiche al Patriarcato russo-ortodosso, ritenuto da molti il mandante della condanna delle tre cantanti, ronde di volontari ortodossi per proteggere le chiese e prevenire possibili aggressioni ai sacerdoti in giro per Mosca.
L’idea è di un del gruppo di fedeli ortodossi “Santa Rus”. Lo scopo dei vigilantes della fede – ha spiegato il loro leader Ivan Otrakovsky alla radio Russkaya Sluzhba Novostei – è evitare atti blasfemi, profanazioni e attacchi fisici ai religiosi, senza mai però far uso della violenza.
“Se una persona indossa una maglietta con una croce capovolta o con insulti verso Dio, allora quello è un nostro ‘cliente’ – ha dichiarato – ma se semplicemente ha una maglietta delle Pussy Riot, lo lasceremo andar via”.
Allo stesso tempo, il responsabile del Patriarcato di Mosca per i rapporti con le forze dell’ordine, l’arciprete Dmitr Smirnov, ha detto di voler proporre al ministero dell’Interno russo di aumentare le misure di sicurezza intorno alle chiese e i luoghi di culto, dopo che – a suo dire – alcune parrocchie sono state vittime di vandalismi. “Il terrorismo spirituale è difficile da prevedere come quello ordinario”, ha dichiarato all’agenzia Interfax Religion.