Una bomba è esplosa questa mattina vicino agli uffici dell’agenzia Onu per i rifugiati a Peshawar. L’ordigno, con ogni probabilità un autobomba, ha causato la morte di 3 persone. La detonazione è avvenuta nel quartiere dove risiedono il consolato americano e le sedi delle agenzie umanitarie internazionali. Il veicolo era stato piazzato a 25 metri dall’ufficio dell’Alto commissariato Onu per i rigugiati (Unhcr), lasciando un profondo cratere nella strada. Un fuoristrdada è saltato in aria e altri due veicoli sono stati danneggiati, oltre al crollo delle mura di cinta di 4 case vicine.
Il presunto kamikaze, autore dell’attentato, si sarebbe lanciato contro un veicolo dell’Onu, che si era messo in marcia da poco. Tra i feriti almeno due cittadini stranieri. In un primo momento la notizia circolata parlava di un passaporto appartenente ad un cittadino americano, trovato nell’auto distrutta dall’attentatore. Capadick J.R c’era scritto sul documento. Ma l’ambasciata americana smentisce che nell’esplosione sia morto un cittadino statunitense. E intanto, dalle prime indagini effettuate, anche l’ipotesi di un kamikaze semmbra non essere convalidata.
Infatti l’autobomba, che ha ferito un numero imprecisato di persone, tra cui alcuni funzionari dell’Onu e poliziotti locali, sarebbe stata azionata con un comando a distanza, al passaggio del veicolo delle Nazioni Unite. Secondo alcuner fonti mediche tra i feriti nell’attentato di stamattina ci sarebbero due stranieri, due bambini, due donne e tre poliziotti. Al momento nessuna rivendicazione è stata fatta per l’attacco.