Espianto di organi a prigionieri serbi: inchiesta sul Kosovo
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Espianto di organi a prigionieri serbi: inchiesta sul Kosovo

Eulex indaghi sulle nuove rivelazioni choc contro l’Uck albanese per un traffico di organi prelevati da prigionieri di guerra serbi. Rivelazioni da un pentito.

Espianto di organi a prigionieri serbi: inchiesta sul Kosovo
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13 Settembre 2012 - 10.41


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Dopo la testimonianza shock sull’espianto di organi di prigionieri serbi in Kosovo, al tempo della guerra di fine anni novanta, sulla vicenda potrebbe essere creato un tribunale ad hoc, oppure sarà istruito un procedimento davanti a una corte internazionale con giudici già in servizio presso la missione europea di polizia e giustizia Eulex, attualmente responsabilità italiana. La notizia, riporta l’agenzia Rapsi da Mosca, arriva da Juri Laas, portavoce della Task Force Investigativa speciale Eulex (Sitf), istituita proprio per far luce sul presunto traffico di organi che avrebbe coinvolto direttamente uomini dell’Esercito di Liberazione del Kosovo (Uck).

Alcuni membri di questa organizzazione paramilitare che alimentò la guerriglia albanese, sino alla guerra vera e propria con Belgrado per l’indipendenza, avrebbero poi venduto gli organi sul mercato nero in Albania e, forse, in altri Paesi. Il terribile racconto di un presunto esecutore degli espianti – mandato in onda dalla tv serba Rts – fa riflettere l’Europa sulla necessità di una verifica giudiziaria della vicenda. L’uomo, a suo dire un ex guerrigliero dell’Uck, ha contattato l’unità investigativa serba per i Crimini di guerra e ha consegnato poi alle telecamere (immagini del volto offuscate e voce contraffatta) una testimonianza agghiacciante di cui Globalist ha dato conto ieri.

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