In Olanda vincono i liberali, crolla l'ultra-destra
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In Olanda vincono i liberali, crolla l'ultra-destra

Dalle elezioni olandesi escono sconfitti i partiti anti-euro. I populisti di Geert Wilders perdono quasi la metà dei seggi. Crescono i laburisti. Probabile la coalizione.

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13 Settembre 2012 - 09.03


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Il voto in Olanda segna una netta vittoria dell’Europa. È infatti un successo forte e inatteso in queste dimensioni per i due maggiori partiti in gara, entrambi europeisti: i conservatori del Vvd del premier uscente Mark Rutte e i laburisti del PvdA di Diederik Samsom sono cresciuti sensibilmente rispetto alle scorse elezioni. Il partito liberal-conservatore di Rutte ottiene 41 seggi (ne aveva 31), mentre i laburisti del PvdA salgono a 39 (ne avevano 30). Insieme i due partiti contano quindi 80 seggi (sui 150 della Camera olandese) e – seppure divisi da elementi programmatici – possono sulla carta dar vita a una maggioranza di govero filo-Ue.

Samson ha telefonato a Rutte per complimentarsi della vittoria. Il premier ha commentato i risultati dello scrutinio annunciando: “Domani farò il primo passo verso la formazione di un governo”. Gli osservatori ritengono che cercherà l’alleanza con i laburisti. L’ultradestra euroscettica di Geert Wilders (Pvv) è crollata (-9 seggi, da 24 a 15), mentre i socialisti di Emile Roemer (pure euroscettici, ma da posizioni di sinistra) sono indicati invece allo stesso livello delle precedenti elezioni (15 seggi).

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Quasi 13 milioni di olandesi (12.696.193 secondo i dati ufficiali) hanno votato in elezioni anticipate seguite in tutta Europa, ma nelle quali gli ultimi sondaggi assegnavano una vittoria alle forze moderate e pro-euro, tagliando fuori le ali euroscettiche del frammentato schieramento politico del Paese.

Il voto appare come una vera e propria boccata di ossigeno contro il sentimento anti-Ue che serpeggia nella quinta economia della zona euro, dove molti elettori sono stanchi delle politiche di salvataggio necessarie per le nazioni più indebitate tra i Ventisette.

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