Allarme, la Francia chiude venti ambasciate
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Allarme, la Francia chiude venti ambasciate

Chiuse ambasciate e scuole francesi in venti Paesi, nel timore di disordini dopo la pubblicazione di vignette su Maometto da parte del settimanale Charlie Hebdo.

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19 Settembre 2012 - 16.49


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Nel timore di reazioni per la pubblicazione di vignette su Maometto di Charlie Hebdo, la Francia ha deciso di chiudere ambasciate e scuole in 20 Paesi. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Laurent Fabius, spiegando che la misura riguarderà «tutti quei Paesi in cui questo potrebbe causare problemi».

Fabius ha ammesso di essere “preoccupato” dalle eventuali conseguenze che può causare la pubblicazione delle vignette in un momento in cui il mondo islamico è già in rivolta per la diffusione negli Usa di un film su Maometto ritenuto blasfemo. Nel contesto attuale, ha aggiunto, la pubblicazione delle vignette «getta olio sul fuoco». «In Francia, vale il principio della libertà di espressione e non bisogna metterlo in discussione. Tenuto conto di questo film imbecille, del video assurdo che è stato diffuso, il contesto ora è quello delle emozioni forti registrate in molto paesi musulmani. È pertinente e intelligente gettare olio sul fuoco? La risposta è no, bisogna trovare un equilibrio», ha affermato.

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La redazione di Charlie Hebdo “ha ricevuto in queste ultime ore minacce e intimidazioni”. “Ma non ci piegheremo”, ha detto la redattrice Zineb El Rhazoui all’Ansa. Il sito del settimanale, annuncia la redazione, “è stato piratato”.

Intanto, è stata vietata in Francia la manifestazione di protesta contro il film blasfemo L’Innocenza di Maometto organizzata sulla spianata del Trocadero a Parigi sabato. Il Premier francese Jean-Marc Ayrault ha dichiarato che iniziative di questo genere «non sono autorizzate». «E’ stata inoltrata una richiesta per la manifestazione che sarà accolta da un divieto. Non tollereremo questi eccessi…la Repubblica non ci cascherà», ha precisato.

Giornata di tensione in Francia, dopo la pubblicazione sul giornale satirico Charlie Hebdo di alcune vignette che ritraggono Maometto. Il Quai d’Orsay ha reso noto che venerdì per precauzione scuole, consolati e ambasciate francesi in venti Paesi resteranno chiuse, anche se finora ‘non ci sono minacce’ appurate. Intanto, il primo ministro Jean-Marc Ayrault rivendica e difende la libertà di satira in Francia.

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Intanto le 75.000 copie del settimanale Charlie Hebdo con le vignette di Maometto sono esaurite e ora, dice il direttore, si deve “procedere a una nuova stampa di 70.000 copie, che saranno in edicola da venerdì”.

Le dichiarazioni: la pubblicazione delle vignette su Maometto rientra fra quelle iniziative “sciocche” che “alimentano l’odio sotto la copertura della libertà” di espressione. Lo ha affermato Ahmed al Tayyeb, gran imam di al Azhar, il più importante centro teologico del mondo sunnita, al Cairo. Poi la Lega Araba: “Prima il film che ha provocato reazioni violente, ora le vignette su Maometto. Queste cose devono finire”, dichiara il segretario generale Nabil el Araby.

Benedetto XVI: “Mi sembra che sia venuto il momento per cristiani e musulmani di dare insieme una testimonianza decisa contro la violenza e le guerra”. E il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, “ci sono dei sensazionalismi irresponsabili da parte di chi utilizza spesso a proprio vantaggio personale, anche nel mondo occidentale, queste grandi sensibilità che devono essere rispettate. Le religioni sono una cosa fondamentale, importante per la coscienza di molti miliardi di individui e nessuno deve permettersi di dileggiarle o di scherzare su questi valori”.

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