La leader dell’estrema destra francese, Marine Le Pen, ha preso spunto dalle tensioni nel mondo musulmano per le vignette su Maometto e il film anti-Islam per chiedere di vietare il velo negli spazi pubblici, strade comprese. Secondo la presidente del Fronte Nazionale, il divieto deve riguardare “negozi, trasporti, strade” ed “è evidente che, se si vieta il velo, si vieta anche la kippah”, il copricapo simbolo della religione ebraica. Al rientro dalla pausa estiva, la Le Pen ha concesso una lunga intervista a Le Monde in cui attacca anche i passati governi francesi, colpevoli – a suo dire – di lassismo nei confronti dei “gruppi fondamentalisti politico-religiosi”, con i quali “non e’ possibile alcune negoziato”.
Sembra evidente che, mentre da un lato la Le Pen cavalca le posizioni anti-islam proprie di tutto il filone tradizionalista della destra radicale francese ed europea (che poi, esasperando i concetti,i è stata la scaturigine della follia omicida del norvegese Breivik) abbia approfittato di una malcelata par condicio per andare contro la comunità ebraica. Del resto chiunque facilmente comprende che proporre il divieto di portare la kippah è solo un pretesto per trovare una scusa legale di manifestare un indubbio antisemitismo.
[url”[GotoHome_Torna alla home]”]http://www.globalist.it/[/url]
Argomenti: marine le pen