Cuba, arrestata la blogger Yoani Sanchez
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Cuba, arrestata la blogger Yoani Sanchez

La nota dissidente fermata insieme al marito. Voleva seguire il processo contro Carromero, accusato della morte dei dissidenti Payá e Cepero.

Cuba, arrestata la blogger Yoani Sanchez
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5 Ottobre 2012 - 14.07


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La blogger cubana Yoani Sanchez è stata arrestata ieri sera a Bayamo, Cuba, insieme al marito, il giornalista Reinaldo Escobar, e altri attivisti. Da quello che riferisce il sito Cuba Encuentro, sembra che gli attivisti volessero coprire il processo che si celebrerà oggi a Bayamo al giovane politico spagnolo Angel Carromero, accusato di omicidio dopo la morte in un incidente stradale dei dissidenti Oswaldo Paya e Harold Cepero.

A riportarlo è un sito web locale. Fonti della dissidenza riferiscono che è ora detenuta a Bayamo, nella regione orientale dell’isola. Secondo il giornalista filogovernativo Garcia Ginarte, l’arresto ha impedito alla blogger, che è anche corrispondente per El Pais, di fare uno “show mediatico”.

Yoani Sanchez è anche corrispondente da Cuba per El Pais, per questo era a Bayamo per reperire informazioni sul processo. Cuba la considera una “corrispondente illegale”, non accreditata, perché il regime dei fratelli Castro vuole scegliere i giornalisti autorizzati a parlare del Paese. Il blog della Sicurezza di Stato conferma l’arresto di Yoani, «per impedire il teatro in occasione del processo” e la “manipolazione della realtà».

Ieri, intanto , la polizia cubana ha arrestato a Santa Clara Guillermo Fariñas, Premio Sacharov 2010 del Parlamento Europeo, e altri 21 dissidenti, colpevoli di aver organizzato una riunione per dibattere argomenti politici. Il tema fondamentale: «Domanda civica per un’altra Cuba».

Proprio dell’arresto di Farinas, Sanchez parlava in un suo tweet: “”Mi informano che Farinas e’ stato arrestato. Non ho altri
dettagli. La copertura dei cellulari sulla strada e’ pessima”, scriveva mentre osservava, includendo una foto, i
”chilometri e chilometri di marabu”’, una pianta invasiva
considerata una piaga a Cuba, che vedeva dal suo finestrino.
”Verso est, la situazione epidemiologica si deteriora,
Poliziotti ci fermano a Camaguey per fumigare la macchina”,
racconta la blogger e tre ore dopo aggiunge ”ci fermano
un’altra volta per fumigare la macchina. Chiedo al poliziotto se
e’ per il dengue e non mi risponde”.

Le detenzioni arbitrarie per motivi politici sono in forte aumento a Cuba, secondo la Commissione per i Diritti Umani, che negli ultimi sei mesi ha denunciato ben 533 arresti immotivati. Le autorità cubane accusano i dissidenti di essere mercenari al servizio degli Stati Uniti. Nelle ultime settimane la televisione di Stato sta dedicando grande attenzione al problema dissidenza, visto secondo l’ottica del regime. I media parlano di finanziamenti stranieri per distruggere la rivoluzione cubana.

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