Sale la tensione tra Russia e Turchia
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Sale la tensione tra Russia e Turchia

Un aereo russo diretto in Siria è stato fermato dalla Turchia. L'accusa: ci sono armi. La Russia: quei radar sono per fini civili.

Sale la tensione tra Russia  e Turchia
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12 Ottobre 2012 - 21.14


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E’ stata una giornata al cardiopalma sul fronte della guerra in Siria, che sta coinvolgendo sempre di più la vicina Turchia. Ankara ha deciso di difendersi, fino in fondo: il 10 ottobre è stato intercettato, fermato e praticamente sequestrato per otto ore un aereo di linea siriano che copriva la tratta Mosca-Damasco. L’accusa: l’aereo avrebbe trasportato delle armi per le truppe di Assad.

All’inizio sembrava una mossa avventata della Turchia, un completo abbaglio. Il ministro degli esteri russo ha denunciato che i turchi hanno impedito al personale dell’ambasciata russa di visitare i 36 passeggeri che erano a bordo, e respinto con forza le accuse di aver trasportato delle armi.

Con il passare delle ore, però, e con un certo imbarazzo da parte di Mosca, è cominciato ad emergere che qualcosa su quell’aereo c’era: 12 casse di radar antimissili. Ma Mosca assicura che quegli antiradar “possono avere scopi sia militari che civili” e che ovviamente la commessa era “da parte di un cliente civile”. “Questo tipo di equipaggiamento non ha bisogno di alcuna autorizzazione, abbiamo rispettato la legge. Non abbiamo nulla da nascondere”, ha fatto sapere la Russia, difendendo fino in fondo le proprie posizioni e pretendendo il dissequestro degli anti radar.

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Intanto tra Siria e Turchia la situazione è sempre più difficile e sono in molti a temere che continuando così si creerà l'”incidente” in grado di far scoppiare una vera e propria guerra tra i due paesi. Una guerra che incendierebbe l’intera area.

Oggi due jet turchi si sono alzati in volo, in segno di minaccia dopo il bombardamento da parte dell’esercito siriano della città di Amzarin, che è siriana però è sul confine con la Turchia. Da giorni le truppe di Assad accerchiano Amzarin, considerato il nuovo rifugio dei ribelli (che la Siria sospetta abbiano appoggio dalla Turchia) e pochi giorni fa donne e bambini hanno guadato il fiume che separava la città dalla Turchia per scappare.

Come se non bastasse, la controffensiva siriana alle postazioni dei ribelli, crea incidenti anche con gli altri vicini. Oggi Damasco ha sparato dieci razzi, e un paio sono caduti in territorio libanese, per fortuna senza causare vittime.

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