da New York
Giovanna BotteriSandy è ormai solo una tempesta post tropicale, ma continua ad essere mortale, con i suoi venti fortissimi, e le sue piogge che hanno alzato il livello dell’acqua di più di tre metri e mezzo. Carolina, Maryland, Coonnecticut, New Jersey, New York, le città e i centri lungo la costa sono sommersi. L’Hudson e l’East River sono usciti dagli argini, a downtown Manhattan, deserta e senza luce.
Nel Lower East side l’ospedale più grande di New York è rimasto senza elettricità e ha dovuto essere evacuato. A essere portati in salvo per primi alcuni malati, attaccati al respiratore artificiale, e 20 prematuri in incubatrice. Due dei tre tunnel che collegano l’isola alla terra ferma, le stazioni della metropolitana, tutto è finito sotto l’acqua, mentre le centraline elettriche esplodevano. Il peggiore black out dal 2003, quando la città si spense.
Centinaia di migliaia di newyorkers al buio, cinque milioni di famiglie lungo la costa. Sandy ha fatto finora 16 vittime, di cui sei, ha detto il governatore Cuomo, solo nello stato di New York, dove sono ancora senza luce 1,5 milioni di persone. I centralini per le emergenze ricevono 10.000 chiamate ogni mezz’ora. Anche martedì la borsa di New York, le sue scuole, aereoporti, stazioni e uffici saranno chiusi, i trasporti fermi, 13 mila voli cancellati. Dal pomeriggio però dovrebbero essere ripristinati i servizi fondamentali.
Anche se una nuova emergenza arriva dalla centrale nucleare del New Jersey. Il livello dell’acqua che continua a salire ha messo la sicurezza dell’impianto in pericolo.