Palestina all’Onu: la diretta
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Palestina all’Onu: la diretta

Il presidente dell’Anp, Mahmoud Abbas, chiede all’Assemblea Generale dell’Onu il riconoscimento della Palestina come osservatore permanente.

Palestina all’Onu: la diretta
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29 Novembre 2012 - 22.30


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Tra poco il presidente dell’Anp, Mahmoud Abbas, si presenterà di fronte ai 193 Stati membri delle Nazioni Unite per chiedere il riconoscimento della Palestina come Stato non membro osservatore permanente.

Mentre il premier israeliano [url”Netanyahu minaccia”]http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=42592&typeb=0&Bibi-Abbas-riconosca-Israele-come-Stato-ebraico[/url]: “Sul terreno non cambierà nulla – avvertito il premier israeliano – anzi, questo voto allontanerà la nascita di uno Stato palestinese”. Aggiungendo: “Lo Stato di Palestina passa obbligatoriamente per il riconoscimento da parte palestinese di Israele come Stato ebraico”.

ORE 22.15

“Abbas preferisce i simboli alla realtà. Preferisce volare a New York invece di venire a Gerusalemme per negoziare. Il mondo sa che quando è stato possibile, Israele ha scelto la pace: è successo con l’Egitto e con la Giordania”.

ORE 22.12

“La Palestina deve riconoscere Israele come Stato ebraico e fermare la guerra contro Israele. Israele non può accettare tale risoluzione: l’unica via alla pace è il negoziato. Questa risoluzione è unilaterale e riporta indietro il processo di pace. Ho un messaggio per l’Assemblea: nessuna decisione dell’Onu può distruggere il legame tra il popolo ebraico e lo Stato di Israele”.

ORE 22.09

Il rappresentante di Israele ha preso la parola: “Israele è lo Stato degli ebrei, è uno Stato ebraico con Gerusalemme come capitale”.

ORE 22.08

L’Assemblea Generale ha accolto con un applauso il discorso del presidente dell’ANP, Mahmoud Abbas.

ORE 22.05

“Agiremo con responsabilità, collaborando con la comunità internazionale per giungere alla pace. 65 anni fa, in questo giorno, l’Onu adottò la risoluzione per la partizione della Palestina in due Stati, il certificato di nascita dello Stato di Israele. Chiedo alla comunità internazionale di non esitare, di dare una possibilità alla pace che non può più essere rimandata”.

ORE 22.01

“Questa occupazione razzista è l’ostacolo alla pace. Il mondo deve prendersi la responsabilità di fermare questa ingiustizia nei confronti del popolo palestinese, un’ingiustizia che va avanti dalla Nakba. E’ una decisione che richiede coraggio. Invierete un messaggio al popolo palestinese, ai prigionieri politici nelle carceri israeliane, ai profughi della diaspora e ai rifugiati in Palestina”.

ORE 21.59

“Così intendiamo dare una nuova spinta ai negoziati. Non siamo stanchi, non ci arrenderemo. Il nostro popolo non cederà i propri diritti nazionali, ha il diritto di difendersi da aggressioni e occupazione. Continueremo la nostra bellissima resistenza nonviolenta. Continueremo a costruire sulla nostra terra, con Gerusalemme come capitale. Vogliamo uno Stato accanto a quello israeliano, nei territori occupati nel 1967 e il riconoscimento del diritto al ritorno dei profughi palestinesi. Non è terrorismo”.

ORE 21.57

“Israele deve assumersi la responsabilità della colonizzazione, dell’occupazione e delle politiche di aggressione contro il popolo palestinese. Non siamo qui per delegittimare uno Stato riconosciuto anni e anni fa, ma vogliamo veder riconosciuto il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato”.

ORE 21.55

“Il mondo conosce le minacce che Israele ha mosso in questi mesi alla Palestina perchè non si presentasse all’Onu. Siete testimoni di queste minacce. L’ultima, terribile, contro la Striscia di Gaza. Israele non intende proseguire nel processo di pace. Il nostro popolo subisce pulizia etnica, attacchi dei coloni, colonizzazione selvaggia”.

ORE 21.53

“Il popolo palestinese, nonostante gli orrori, continua a resistere. L’OLP, rappresentante legittimo del popolo palestinese e leader della lotta palestinese, ha deciso nel 1988 di dichiarare l’indipendenza della Palestina, sotto la leadership di Yasser Arafat. Una decisione storica e coraggiosa, contro l’aggressione e l’occupazione”.

ORE 21.51

“L’occupazione deve finire, c’è un popolo che va liberato. Il popolo palestinese è miracolosamente sopravvissuto alla catastrofe della Nakba, quando centinaia di migliaia di palestinesi sono stati deportati e cacciati dalla loro bellissima e prospera terra verso campi profughi. Una pulizia etnica”.

ORE 21.48

“La Palestina si presenta oggi perché crede nella pace, convinta che la comunità internazionale ha di fronte l’ultima possibilità per salvare la soluzione a due Stati”.

ORE 21.47

“La Palestina si presenta oggi alle Nazioni Unite e ricorda le vittime, i bambini, le donne e gli uomini uccisi dalle bombe israeliane contro la Striscia di Gaza. Intere famiglie uccise insieme ai loro sogni, al loro futuro e alle loro speranze di vivere in libertà e pace”.

ORE 21.45

Sudan: “Le Nazioni Unite hanno riconosciuto 65 anni fa il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato, al fine di creare una pace reale in Medio Oriente. Le Nazioni Unite devono oggi fare la storia votando la risoluzione di oggi”.

ORE 21.40

Il rappresentante del Sudan chiede all’Assemblea Generale di riconoscere la Palestina come osservatore non membro per garantire l’esistenza, la libertà e il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.

ORE 21.32

Il rappresentante del Sudan alle Nazioni Unite ha aperto la discussione, ringraziando il presidente dell’ANP Abbas e la delegazione palestinese “in questo giorno storico”. “Ho il piacere di presentare la bozza di risoluzione di riconoscimento della Palestina come osservatore permanente”.
Tra i Paesi firmatari della bozza per il riconoscimento dei diritti nazionali palestinesi entro i confini del 1967, occupati dallo Stato di Israele dopo la Guerra dei Sei Giorni (Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est): Belgio, Argentina, Afghanistan, Indonesia, Pakistan, Bahrein, Brasile, Belize, Bangladesh, Libia, Peru, Algeria, Repubblica di Corea, Sud Africa, Gibuti, Senegal, Sudan, Sierra Leone, Sri Lanka, Seychelles, Cile, Somalia, Cina, Iraq, Tagikistan, Guyana, Palestina, Venezuela, Qatar, Cuba, Kuwait, Kenya, Libano, Mali, Malesia, Madagascar, Marocco, Egitto, Malta, Arabia Saudita, Nicaragua, Yemen e India.

ORE 21.30

La sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla richiesta di riconoscimento della Palestina come osservatore permanente sta iniziando in questo momento.

ORE 21.10

Roger Water, il fondatore dei Pink Floyd, oggi ha citato Bob Dylan per appoggiare la causa palestinese. “The Times They are a Changing”, ha detto Rogers parlando prima del voto sull’ammissione della Palestina quale stato osservatore non membro dell’Onu. Waters è un sostenitore dei diritti dei palestinesi e da anni si batte per un’azione della società civile “quando i governi si rifiutano di agire”.

ORE 20.52

Sì della Nuova Zelanda. Il ministro degli Esteri neozelandese, Murray McCully, ha annunciato il voto favorevole del suo Paese alla richiesta palestinese all’Onu.

ORE 20.45

Il presidente Abbas parlerà all’Assemblea Generale dell’Onu tra circa mezz’ora.

ORE 20.40

Il Kuwait ha annunciato il trasferimento di 50 milioni di dollari per sostenere l’Autorità Palestinese in previsione delle ritorsioni finanziarie israeliane dopo il voto dell’Onu. Lo ha reso noto l’inviato del Kuwait alla Lega Araba, Jamal al-Ghunaim.

ORE 20.20

Le forze di polizia israeliane hanno impedito ai cittadini palestinesi di Gerusalemme di installare un maxi schermo alla porta di Damasco, in Città Vecchia, per poter seguire il discorso del presidente Abu Mazen. Inoltre, le autorità israeliane hanno minacciato di ritirare le licenze ai ristoranti che hanno deciso di mettere a disposizione schermi per permettere ai clienti di seguire la richiesta di Abbas all’Onu.

ORE 20.08

Nimir Hammad, consigliere del presidente Abbas, ha detto in diretta ad Al Jazeera che sono circa 140 i Paesi pronti a votare sì alla richiesta palestinese all’Onu, accusando Israele di aver bloccato il processo di pace proseguendo nella colonizzazione selvaggia della Cisgiordania. “Non credo che il problema sia andare o meno alla Corte Internazionale. Se Israele teme questa possibilità, significa che sa di essere responsabile di crimini contro l’umanità”.

ORE 19.45

L’Autorità Palestinese si dice convinta di ottenere la maggioranza assoluta in Assemblea Generale. Lo afferma l’ambasciatore dell’ANP a Mosca, Fayed Mustafa: “La maggior parte degli Stati sosterrà la risoluzione per riconoscere la Palestina come osservatore. Darà una nuova dimensione alla questione palestinese e cambierà le basi del processo politico”.

ORE 18.45

La Germania non decide e annuncia l’astensione in Assemblea Generale, spiegando la scelta con la speciale vicinanza di Berlino a Israele e il timore che l’iniziativa blocchi il processo di pace. “La cancelliera ed io non abbiamo preso tale decisione con facilità – ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle – È una decisione ragionata. Da una parte c’è il giusto desiderio palestinese ad avere un proprio Stato, dall’altra la nostra speciale responsabilità per Israele”.

ORE 18.32

Un gruppo di senatori americani, sia democratici che repubblicani, ha annunciato oggi che proporrà al Congresso statunitense un disegno di legge per lo stop dei finanziamenti a Ramallah e la cacciata della rappresentanza palestinese a Washington nel caso in cui l’Onu riconosca la Palestina come osservatore permanente.

ORE 17.52

Circa 250 persone stanno prendendo parte a Tel Aviv ad una manifestazione – organizzata da gruppi israeliani di sinistra e per i diritti umani – per sostenere la richiesta palestinese all’Onu. “Israele e Palestina, due Stati per due popoli”, uno degli slogan dei manifestanti.

ORE 17.50

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha fatto appello ai leader israeliani e palestinesi perché riprendano i negoziati e diano nuova linfa al processo di pace, che necessita di coraggio e buona volontà. Ban Ki-moon ha aggiunto che le colonie israeliane in Cisgiordania rappresentano una violazione del diritto internazionale.

ORE 17.15

Manifestazioni nei Territori Occupati per sostenere la richiesta del presidente Abbas all’Onu. Nelle piazze delle principali città (Hebron, Nablus, Ramallah, Betlemme) migliaia di manifestanti sventolano le bandiere delle diverse fazioni palestinesi, Hamas, Fatah e PFLP.

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E a Gaza City, per la prima volta dal 2007 – anno in cui Hamas assunse il governo de facto della Striscia – Fatah ha preso parte ad una manifestazione insieme a sostenitori del movimento islamista.

ORE 17.00

L’Italia ha deciso di votare sì al riconoscimento della Palestina come Stato osservatore non membro delle Nazioni Unite. La decisione è stata annunciata nel pomeriggio di oggi da una nota ufficiale di Palazzo Chigi: la decisione di appoggiare la risoluzione “è parte integrante dell’impegno del Governo italiano volto a rilanciare il processo di pace con l’obiettivo di due Stati, quello israeliano e quello palestinese, che possano vivere fianco a fianco, in pace, sicurezza e mutuo riconoscimento”. Nena News

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