Il presidente siriano Bashar al-Assad starebbe valutando l’ipotesi di chiedere asilo politico in un
paese dell’America Latina per sé, i suoi familiari e la sua stretta cerchia di collaboratori, nel caso in cui fosse costretto alla fuga da Damasco. Lo sostiene il quotidiano israeliano Haaretz, secondo il quale il vice ministro siriano degli Esteri, Faisal al-Miqdad, ha avuto colloqui a Cuba, in Venezuela e in Ecuador nelle ultime settimane e ha consegnato ai leader locali alcune lettere di Assad.
Il ministero venezuelano degli Esteri ha confermato al quotidiano “el Universal” la consegna di una lettera di Assad al presidente Hugo Chavez, poco prima della sua partenza per Cuba, per un nuovo ciclo di cure. Ma fonti di Caracas contattate da Haaretz non hanno spiegato quale sia stata la risposta del presidente all’omologo siriano, limitandosi a precisare che il messaggio di Assad faceva leva
«sui rapporti personali tra i due presidenti».
Negli ultimi giorni la situazione della sicurezza in Siria è precipitata e le violenze lambiscono sempre più da vicino la capitale Damasco, finora roccaforte del regime di Assad. Le agenzie dell’Onu hanno ordinato al loro personale “non essenziale” di lasciare il paese e hanno fortemente limitato gli spostamenti di chi rimane. A livello internazionale, è stata minacciata una reazione dura contro il regime se deciderà di fare ricorso alle sue armi chimiche.