La Serbia del dopo Nato: la popolazione diminuisce
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La Serbia del dopo Nato: la popolazione diminuisce

Censimento. Nel Paese vivono 7.186.862 persone, oltre 300 mila in meno rispetto a dieci anni fa ed i soli gruppi etnici in leggera crescita numerica sono musulmani e "rom".

La Serbia del dopo Nato: la popolazione diminuisce
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6 Dicembre 2012 - 10.53


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In Serbia, senza il Kosovo e Metochja, secondo il censimento effettuato l’anno scorso e di cui adesso vengono diffusi i risultati ufficiali, vivono 7.186.862 persone, ovvero 311.139 in meno rispetto al censimento del 2002. Questo è quanto risulta dal censimento della popolazione, delle abitazioni e degli appartamenti del 2011. Nel periodo compreso tra i due censimenti si è giunti ad un calo del 4,15 per cento nel numero totale degli abitanti, cosa che è la conseguenza del calo della natalità, dell’emigrazione di un gran numero di cittadini all’estero, come anche del boicottaggio del censimento avvenuto in tre comuni nel sud della Serbia – Bujanovac, Presevo e Medveđa.

Il direttore dell’Istituto della Repubblica per la statistica, Dragan Dukmirović, dice che solo la regione belgradese ha registrato un incremento rispetto al 2002 di 83.316 persone, mentre le regioni di Vojvodina, Sumadija, della Serbia occidentale, meridionale e centrale registrano tutte una caduta nel numero degli abitanti. “L’incremento è stato registrato solo in 25 comuni su un totale di 168, quello maggiore è stato rilevato a Novi Pazar (+16,76 percento), Novi Sad (+14,14%), come anche nei Comuni belgradesi – Zvezdara, Surčin, Palilula, Grocka e Barajevo. I Comuni con la più elevata percentuale di calo di popolazione sono invece Crna Trava (-35,12%), Babusnica (-21,78%) e Majdanpek (-21.17%)”, ha detto Vukmirović.

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Il direttore dell’Istituto per la statistica racconta inoltre che in Serbia vivono 21 comunità etniche, il cui numero complessivo di appartenenti supera sorpassa i 2mila mentre i serbi sono 5.988.150 serbi, che sul totale percentuale della popolazione equivalgono all’ l’83,32 percento, con 224.688 abitanti in meno rispetto al 2002. A seguire ci sono 253.899 ungheresi, 147.604 rom, che costituiscono il 2,05% della popolazione e che hanno registrato il maggiore incremento dal censimento del 2002. Seguono bosgnacchi (145.278), quanti si sono definiti jugoslavi (23.303), musulmani (22.301) che a loro volta registrano un incremento di 2.798 abitanti rispetto al 2002.

Per quanto riguarda gli albanesi, che secondo il censimento sono 5.809, si deve prendere in considerazione il fatto che i dati sono incompleti, perché c’è stato il boicottaggio del censimento nei tre Comuni del sud della Serbia. Parlando in termini percentuali, rispetto al totale numero di abitanti seguono i croati con lo 0,81 percento, gli slovacchi (0,73%), i montenegrini (0.54%), i valacchi (0,49%), i macedoni (0,32%), i bulgari (0,26%), i bunjevci (0,23%), i ruteni (0,20%), i goranci (0,11), gli ucraini (0,07%), i tedeschi (0,06%), gli sloveni (0,06%) e i russi (0,05%). Queste le comunità etniche che contano più di 2.000 abitanti, mentre quelle che si collocano al di sotto di quel numero sono egiziani, gli ashkali, i cechi, ebrei e altri. Sulla propria appartenenza etnica 160.346 cittadini non hanno voluto esprimersi (Glas Srbije).

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