“Dichiariamo liberamente e non costretti , uguali davanti alla legge secondo la Costituzione e nel rispetto della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, in particolare l’articolo 16 , che io Nidal accetto Khallud come moglie e io Khallud accetto Nidal come marito. “
E’ questa la formula del primo matrimonio civile mai stipulato in Libano. Ovviamente si tratta del primo matrimonio civile in un paese arabo, e lo hanno contratto due cittadini musulmani. Lei, come si vede dalla fotografia, è velata: “ma si tratta di una mia libera scelta, non certo di un obbligo dal quale far conseguire che sono tenuta a un matrimonio religioso”, ha detto alla stampa la prima donna araba musulmana che ha combattuto per unirsi civilmente a suo marito.
E’ un evento di indubbia importanza sociale per quelle società, a maggioranza islamica e, soprattutto nell’area mediorientale, multi confessionali. E a Beirut questa unione si è verificata in mancanza di normative che la consentano: un decreto legge giace nei cassetti del governo dall’epoca del Presidente Elias al Hrawi (1989 – 1998 ).
Khallud Sekrye e Nidal Darwish si sono uniti in matrimonio civile il 10 dicembre 2012 sulla base di una decisione presa dall’Alto Commissariato Francese in Libano nel 1936, che riconosce e disciplina le comunità religiose , dandogli i diritti e nello stesso tempo attribuendo un riconoscimento individuale alle persone . Dunque la coppia Khallud – Darwish diventa la prima coppia libanese unita in matrimonio civile in Libano. Tutto è cominciato quando Khallud è riuscita ad ottenere dalla sua famiglia il sì a sposarsi “formalmente” secondo la tradizione islamica , ma senza registrarlo presso il tribunale Islamico.
Il primo passo è stato la cancellazione dell’ appartenenza religiosa dai documenti d’identità , in maniera che non risulti di fronte alla legge, superando così l’obbligo di sposarsi di fronte ad un tribunale religioso e riconoscendo così il loro diritto di “nubendi” al matrimonio civile. Poi i due hanno affrontato gli adempimenti previsti anche dai matrimoni religiosi:
– Nulla osta per il matrimonio
– Affissione delle pubblicazioni 15 giorni prima del matrimonio per verificare che nessun impedimento o opposizione ostino al matrimonio: avrebbero dovuto pubblicarlo anche nella Gazzetta Ufficiale o al meno in due quotidiani , ma per evitare eventuali ostacoli gli sposi hanno affisso le pubblicazioni sulle porte delle abitazioni dei genitori e sulla porta di casa loro .
– Possesso di un documento notarile con le condizioni del contratto di matrimonio.
Dopo molte difficoltà ad ottenere i documenti necessari, i due si sono uniti in matrimonio civile il 10/12/2012 e attualmente il contratto si trova al Ministero degli Interni in attesa di ufficializzazione.