Maddalene irlandesi, le sopravvissute chiedono i danni per le torture
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Maddalene irlandesi, le sopravvissute chiedono i danni per le torture

Le donne recluse e seviziate nelle tristemente famose lavanderie gestite dalla Chiesa, minacciano lo sciopero della fame se il governo non le risarcirà per gli abusi subiti.

Maddalene irlandesi, le sopravvissute chiedono i danni per le torture
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11 Febbraio 2013 - 08.40


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Le anziane sopravvissute che lavoravano nelle famose [url”Maddalene”]http://cronachelaiche.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=19216&typeb=0[/url] irlandesi minacciano uno sciopero della fame se il governo del loro Paese non istituirà un progetto di risarcimenti economici per tutte le donne che vi erano detenute. La coalizione tra laburisti e Fine Gael riceverà martedi un rapporto che stabilisce le responsabilità dello Stato irlandese in un sistema che il Comitato contro le torture dell’Onu ha descritto come di tipo schiavista.

Le giovani donne ritenute moralmente discutibili, soprattutto le ragazze madri, venivano obbligate dai tribunali a lavorare senza retribuzione nelle lavanderie gestite dalle suore della Chiesa cattolica. Le Maddalene operarono in gran segreto dai primi anni Venti fino al 1996 quando furono chiuse dopo un pubblico scandalo che portò alla luce la loro esistenza oltre ad abusi e sevizie di ogni tipo perpetrate da parte delle suore stesse su 30 mila donne. Steven O’Riordan, portavoce dell’associazione Magdalene Survivors Together, ha avvertito che alcune donne intraprenderanno uno sciopero della fame se il governo non verrà incontro alle loro richieste. «C’è una certa probabilità che tale minaccia diventi realtà. Alcune donne hanno riferito di non aver ricevuto un risarcimento appropriato da parte di uno Stato responsabile di averle abbandonate alla mercè di queste istituzioni. Molte di loro affermano di trovarsi ormai in un’età in cui non hanno niente da perdere se il governo non offrirà loro una qualche sorta di indennizzo per quello che è accaduto», ha dichiarato O’Riordan.

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Nel 2011 il Comitato contro le torture dell’Onu aveva richiesto al governo irlandese di avviare un’indagine sul trattamento subito da migliaia di donne e ragazze. Secondo le stime, oltre 30 mila donne sono passate dalle lavanderie dove dovevano lavare vestiti e biancheria dell’esercito irlandese senza alcuna retribuzione. Il rapporto del prossimo martedi è stato voluto dal senatore Martin McAleese, marito della precedente presidente della Repubblica Mary McAlee.

Gli ordini della Chiesa cattolica che gestivano le lavanderie sono the Sisters of Our Lady of Charity, the Congregation of the Sisters of Mercy, the Religious Sisters of Charity, the Sisters of the Good Shepherd.

Henry McDonald Articolo originale su The Guardian, traduzione di Belinda Malaspina

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