Siria, bambini trasformati in soldati e scudi umani
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Siria, bambini trasformati in soldati e scudi umani

Save the Children denuncia: due milioni i bambini traumatizzati, costretti alla fuga e a matrimoni precoci. Intanto Londra e Parigi premono per inviare altre armi ai ribelli.

Siria, bambini trasformati in soldati e scudi umani
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13 Marzo 2013 - 11.30


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Due anni di guerra civile in Siria stanno distruggendo l’infanzia di due milioni di bambini siriani. Trasformati in soldati e scudi umani, costretti alla fuga e a matrimoni precoci, traumatizzati, affamati: è l’allarme lanciato oggi da Save the Children, in un nuovo rapporto “Children under fire”.

Secondo l’Ong, i bambini siriani stanno subendo le peggiori conseguenze del conflitto tra il regime e i gruppi armati di opposizione, vittime innocenti di una guerra finanziata dall’Occidente. “Per milioni di bambini siriani, l’innocenza dell’infanzia è stata sostituita da una realtà crudele, dalla necessità di sopravvivere”, spiega Jasmine Whitbread, capo esecutivo di Save the Children.

Sono decine di migliaia i minori malnutriti o rimasti senza un tetto sulla testa. Almeno un bambino su tre è stato picchiato o è stato target del fuoco di una delle due parti. Numerosissime le bambine costrette a sposarsi per difenderle da eventuali violenze sessuali, crimine abietto di cui sia soldati governativi che ribelli si stanno macchiando in questi due anni di conflitto.

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“Milioni di bambini in Siria e nei campi profughi siriani nei Paesi vicini vedono il loro passato e il loro futuro scomparire tra le macerie e la distruzione di un conflitto prolungato”, aggiunge Anthony Lake, Unicef.

Non solo. A preoccupare le organizzazioni per i diritti umani è anche un nuovo fenomeno figlio della violenza sanguinaria della guerra civile: sono sempre più numerosi i bambini reclutati come soldati da entrambe le parti o utilizzati come scudi umani, una pratica che ha portato il numero dei minori uccisi nel conflitto a superare le 70mila unità. “I bambini vengono reclutati per azioni dirette – continua il rapporto di Save the Children – sia da gruppi armati di opposizione che dall’esercito siriano. Sta aumentando il numero di gruppi armati che utilizzano minori per attività militari, mentre i bambini sotto gli otto anni sono utilizzati come scudi umani”.

L’Ong lancia un appello a tutte le parti coinvolte nel conflitto perché permettano alle organizzazioni umanitarie di accedere nelle aree di guerra per portare aiuto e sostegno e chiede ai governi occidentali di raccogliere in tempi brevi 1,5 miliardi di dollari in aiuti umanitari.

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Ma per ora il ruolo principale giocato dall’Occidente pare essere quello di continuare ad armare le opposizioni anti-Assad, inasprendo ulteriormente le violenze: oggi il premier britannico Cameron ha annunciato di voler bypassare l’embargo di armi imposto dall’Unione Europa così da poter rifornire di armamenti i gruppi armati ribelli. “Vorrei continuare a seguire l’approccio della Ue. Per ora abbiamo emendato la normativa sull’embargo per poter fornire equipaggiamento non letale – ha detto Cameron – Spero di convincere i partner europei. Ma se così non fosse, agiremo per conto nostro. Non possiamo permettere che la situazione peggiori e il jihadismo si rafforzi”.

Simile la posizione francese. Il ministro degli Esteri Laurent Fabius corre sulla stessa linea: “Capiamo la necessità di non aggiungere armi ad altre armi, ma questa posizione non funziona vista la realtà dei fatti: l’opposizione viene bombardata da altri che hanno le armi necessarie. Una posizione difficile da mantenere”.

Eppure, nei fatti, la situazione appare diversa: secondo un rapporto dell’Istituto per gli Studi Bellici di Washington, il regime di Damasco sta perdendo un numero elevatissimo di soldati. Sarebbero circa 40 i militari uccisi ogni giorno, mentre la stanchezza delle truppe provoca defezioni e rallentamento delle azioni militari. Per questo il presidente Assad sarebbe stato costretto a reclutare nuove milizie che sostituiscano una parte dell’esercito regolare.

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