Angelina Jolie testimonial ‘star’ della
prima fondazione che porta proprio il nome di Malala Yousafzai, la quindicenne pachistana
sopravvissuta ad un attacco dei talebani che volevano zittirne
il grido di libertà. L’attrice, già impegnata in
molte cause a favore dei più deboli nel mondo, ha voluto unire
le forze con la ragazza e si è fatta promotrice della lotta per garantire il diritto all’istruzione per tutte le
bambine e i bambini nel mondo.
Con i 35mila euro già raccolti verrà finanziato un progetto in Pakistan che consentirà a 40 bambine
tra i 5 e i 12 anni di frequentare la scuola. Il nome e il luogo
del progetto non sono stati rivelati per motivi di sicurezza. La
stessa Malala ha annunciato l’iniziativa comparendo in un video
presentato ieri sera ad un evento della Fondazione ‘Women in the
World’ a New York , dov’è intervenuta anche Angelina Jolie:
”Il brutale tentativo di costringere Malala al silenzio non ha
fatto altro che rendere la sua voce più forte, come la
determinazione nel chiedere al mondo intero, non solo al
Pakistan, di garantire il diritto all’istruzione per ogni
bambina e ogni bambino”, ha detto l’attrice.
La quindicenne simbolo globale di coraggio è
fonte di ispirazione anche per l’ex segretario di Stato
Usa Hillary Clinton ha citato la sua storia che ha commosso il
mondo. Lo scorso ottobre Malala è stata attaccata da un gruppo
di talebani mentre tornava a casa da scuola, nella valle dello
Swat. Il suo amore per la vita le ha permesso di sopravvivere a
due complicatissimi interventi, l’ultimo lo scorso 8 febbraio,
quando le è stata inserita una placca nel cranio e un impianto
per restituirle l’udito. A Birmingham, in Gran Bretagna, dove si
è trasferita con la famiglia. E dove adesso Malala è tornata
anche a scuola: ”E’ il giorno più importante della mia vita,
tornare a scuola è il momento più felice”, ha detto, zaino
rosa in spalla come una qualsiasi quindicenne. Che però ha una
storia importante da raccontare: lo farà in un’autobiografia:
‘I am Malala’ (Io sono Malala), il titolo del libro che uscirà
in autunno, per un contratto da due milioni e mezzo di euro.
”Voglio raccontare la mia storia, ma sara’ anche la storia di
61 milioni di ragazzi che non hanno accesso all’istruzione.
Voglio che diventi parte di una campagna per riconoscere ad ogni
ragazzo e ad ogni ragazza il diritto di andare a scuola”.